Dal 1° gennaio potranno essere istituiti i catechisti

È stato pubblicato il rito di istituzione dei catechisti, accompagnato da una lettera di chiarimento sul nuovo ministero laicale.

Il primo gennaio del prossimo anno entrerà in vigore il nuovo rito di istituzione dei catechisti, il cui ministero è stato creato da Papa Francesco con la lettera apostolica in forma di motu proprio Antiquum ministerium dello scorso 10 maggio. Questa editio typica, redatta in latino, entra a far parte del Pontificale romanum e potrà essere adattata dalle Conferenze episcopali, che hanno il compito di chiarire il profilo e il ruolo dei catechisti, di offrire loro percorsi formativi adeguati e di formare le comunità perché ne comprendano il servizio.

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Lo spiega il prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti mons. Arthur Roche nella lettera rivolta ai presidenti di tutte le Conferenze episcopali del mondo. In questo documento di accompagnamento, vengono spiegati vari aspetti relativi al ministero e al rito liturgico. Innanzitutto, si ribadisce che il ministero di catechista, un servizio reso alla Chiesa locale secondo le esigenze pastorali individuate dall’ordinario del luogo, è solo laicale e deve essere stabile, analogamente agli altri ministeri istituiti. L’arcivescovo sottolinea che non tutti coloro che vengono chiamati catechisti perché svolgono un servizio di catechesi o di collaborazione pastorale debbano essere istituiti.

In virtù del battesimo, i catechisti uomini e donne sono chiamati a essere corresponsabili nella Chiesa locale per l’annuncio e la trasmissione della fede, svolgendo tale ruolo in collaborazione con i ministri ordinati e sotto la loro guida. Tale finalità si esprime in molteplici forme, definite dalle differenti esigenze delle comunità e dal discernimento dei vescovi. Ad esempio, i catechisti nei territori di missione sono differenti da quelli operanti nelle Chiese di antica tradizione. In generale e in modo non rigido, si possono distinguere due modalità di essere catechisti: da una parte c’è chi ha il compito specifico della catechesi, dall’altra c’è chi, più ampiamente, partecipa alle diverse forme di apostolato in collaborazione con i ministri ordinati.

Preferibilmente, non dovrebbero essere istituiti come catechisti: coloro che hanno già iniziato il cammino verso l’ordine sacro e, in particolare, sono stati ammessi tra i candidati al diaconato e al presbiterato; i religiosi e le religiose (indipendentemente all’appartenere ad istituti che hanno come carisma la catechesi), a meno che non svolgano il ruolo di referenti per una comunità parrocchiale o di coordinatori dell’attività catechistica; coloro che svolgono un servizio rivolto esclusivamente verso i membri di un movimento ecclesiale; coloro che insegnano la religione cattolica nelle scuole, a meno che non svolgano anche altri compiti ecclesiali a servizio della parrocchia o della diocesi.

Leggi qui la lettera sul rito di istituzione dei catechisti