Nei Giardini vaticani, un anziano Leone XIII rivolge, con aria solenne ma divertita, la benedizione verso una macchina da presa.
Nei Giardini vaticani, un anziano Leone XIII rivolge, con aria solenne ma divertita, la benedizione verso una macchina da presa.
1898, Giardini vaticani. Un anziano Leone XIII si appresta a scendere dalla carrozza, scortata da soldati in alta uniforme, e viene accompagnato da presuli verso una panca di pietra, addossata ad un alto muro. Prima di sedersi, si toglie il cappello e gli occhiali e, dopo essersi accomodato e aver accavallato le gambe, rivolge con un gesto lento una benedizione verso… la macchina da presa. È la prima volta che un pontefice viene filmato.
Il Papa non era andato subito d’accordo con i nuovi mezzi di ripresa come quelli fotografici, visto che all’inizio erano richiesti lunghi tempi di attesa. Ma, saputo dell’istantaneità di quello cinematografico, acconsentì a farsi filmare dall’americano William K. Dickson, anche perché la sua benedizione sarebbe potuta viaggiare oltreoceano. Le immagini cominciarono infatti a circolare nei cinema-teatro, come consuetudine per l’epoca in mezzo a attrazioni di vario genere: varietà, esibizioni di ballo, numeri da circo o altri film. Sulla stampa di tutto il mondo, specialmente quella d’oltreoceano, fecero grande clamore, anche perché rassicuravano l’opinione pubblica sullo stato di salute di Leone XIII, che, visti gli 88 anni, era cagionevole.
Ma il loro utilizzo in questi contesti non piacque in Vaticano perché, come si legge in un documento dell’epoca conservato nell’Archivio Segreto, «non degni dell’altissimo rispetto di cui doveva essere sempre e dovunque circondata l’augusta persona del S. Padre». Così, la Santa Sede revocò la concessione data allo statunitense, denunciando lo scandalo della pura speculazione e della degradazione a cui venne sottoposta l’immagine del pontefice.
Quindi, vennero scelti i fratelli Lumiére, che garantirono il rispetto dei rigidi protocolli vaticani. Nell’accordo, l’azienda di Dickson si impegnò a cedere i diritti sui video già realizzati ed è per questo che, dagli anni Cinquanta quando furono riscoperti, si è sempre creduto che il primo filmato di un papa fosse dei cineasti francesi. Il chiarimento è emerso in occasione della produzione da parte di Vatican News della serie di documentari Il cinema dei Papi. La Filmoteca Vaticana per il compimento del sessantesimo anno dell’ente istituito da Giovanni XXIII il 16 novembre 1959.
Un aneddoto sulla scena. L’operatore disse al Papa: “Santità, la avverto che all’azionamento della macchina sentirà un rumore come di un ruggito”. Il Pontefice replicò sorridendo: “Non si preoccupi. L’importante è che non mi spari una cannonata”. Evidentemente, quello era un suono ancora ben presente nei ricordi di Leone XXII.
Associazione Rete Sicomoro | direttore Enrico Albertini
Via Fusara 8, 37139 Verona | P.IVA e C.F. 03856790237
Telefono 351 7417656 | E-mail info@retesicomoro.it
Privacy policy | © 2024 Rete Sicomoro