Un’indagine di Acli su oltre 600.000 dichiarazioni dei redditi evidenzia la pesante perdita di potere d’acquisto.
Un’indagine di Acli su oltre 600.000 dichiarazioni dei redditi evidenzia la pesante perdita di potere d’acquisto.
Le famiglie italiane rischiano sempre di più di superare la soglia di povertà relativa, ovvero quella che indica se una famiglia ha una capacità di spesa per consumi pari o al di sotto alla spesa media per consumi pro-capite. Se nel 2021 erano il 7,6% quelle riconducibili a questa condizione, nel 2023 sono state il 9,8%. Sono dati che emergono dall’indagine Povere famiglie. L’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani di Acli – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, condotta dall’Osservatorio nazionale dei redditi e delle famiglie in collaborazione con il Caf Acli e l’Iref su oltre seicentomila dichiarazioni dei redditi.
Stando ai modelli 730 del 2022 analizzati in forma anonima, poi, ben il 79% delle famiglie ha perso potere di acquisto rispetto a prima del Covid, principalmente a causa dell’inflazione a doppia cifra. Dal 2019, esse si sono viste sparire duecentoquaranta euro dalla propria capacità di spesa mensile, equivalente a circa l’8,7% del reddito. In relazione alla tipologia familiare, questa mancanza oscilla tra i trecentodiciassette euro dei nuclei con due redditi senza carichi (come i figli) e i centocinquanta euro di quelli monoreddito con carichi e dei vedovi con carichi. In relazione al reddito, si passa da una perdita del 10% circa nelle famiglie senza carichi e dei vedovi senza carichi al 4,5% dei separati o divorziati con carichi e dei vedovi con carichi.
Analizzando i modelli 730 del 2023, emerge che le donne sotto la soglia di povertà relativa sono il 58,1%, mentre gli uomini il 41,9% (in crescita del 17%). Inoltre, dal 2020 loro hanno perso quasi duecentocinquanta euro in più rispetto agli uomini e il loro reddito è calato del 14% invece che del 10% come per i maschi. Più di nove donne su dieci dichiarate in povertà relativa non risulta coniugata: è vedova, single o separata e un terzo di esse vive con almeno un figlio a carico. Per quanto riguarda gli anziani soli, quelli in povertà relativa corrispondono all’11% delle dichiarazioni oggetto della ricerca. Per queste persone sopra i settant’anni la perdita di reddito è stata di circa il 14%, con ancora una penalizzazione maggiore per le donne: il rapporto con gli uomini in tali condizioni è di sei a uno.
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