Il continente africano è uscito dalla recessione economica, ma deve cogliere l’occasione e puntare allo sviluppo sostenibile.
Il continente africano è uscito dalla recessione economica, ma deve cogliere l’occasione e puntare allo sviluppo sostenibile.
L’Africa è uscita dalla recessione economica e sta ricominciando a crescere, nonostante la ripresa sia ancora fragile anche a causa della scarsa diffusione delle vaccinazioni (meno di un terzo dei Paesi africani ha completamente vaccinato il 10% della popolazione). Lo afferma l’ultimo rapporto Africa’s pulse della Banca mondiale, analizzato da Nigrizia. La previsione di sviluppo per il 2021, comunque, è più debole rispetto a quella per le economie di mercato avanzate ed emergenti e molto dipenderà dalle campagne vaccinali e dal ritiro delle misure di contenimento del Covid-19.
Quest’anno, il tasso di crescita è legato all’alto prezzo delle materie prime (che però, incidendo sull’inflazione soprattutto di cibo e carburante, penalizza la popolazione), all’allentamento delle misure sanitarie e al riavvio del commercio internazionale. Inoltre, in risposta alla crisi sanitaria diversi governi stanno intraprendendo riforme strutturali e politiche fiscali. Ad esempio, in Nigeria sono stati riformati i sussidi ai prodotti petroliferi e in Etiopia il settore delle telecomunicazioni è stato aperto alla concorrenza.
Nonostante queste buone prospettive, il problema rimane il fatto che non sono sufficienti per ritornare il prima possibile ai livelli pre-pandemia, cosa che farà aumentare il divario sia tra i paesi ricchi e quelli in via di sviluppo che tra classi sociali all’interno dei Paesi e delle regioni africane. Se nelle economie avanzate si raggiungeranno le situazioni economiche precedenti alla crisi nel 2022, nella maggior parte di quelle emergenti e povere occorreranno ancora molti anni, visto anche il diffuso incremento del debito pubblico. L’inflazione, che raggiungerà il picco alla fine di quest’anno, entro la metà del prossimo per le prime scenderà al 2%, mentre per le seconde al 4%, il doppio.
Il rapporto indica come necessari dei significativi finanziamenti aggiuntivi provenienti dalle istituzioni internazionali e dai Paesi ricchi, per spingere la ripresa senza misure drastiche. Anche perché, oltre al Covid-19, l’Africa sta subendo più di altre zone del pianeta gli effetti del cambiamento climatico. Ma il basso uso di energia da combustibili fossili, la scarsità di infrastrutture, l’elevata dipendenza dall’agricoltura possono essere dei punti di partenza per sviluppare società più sostenibili.
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