In Terra Santa continuano le aggressioni ai luoghi di culto cristiani in un clima segnato dall’aumento dei discorsi d’odio.
In Terra Santa continuano le aggressioni ai luoghi di culto cristiani in un clima segnato dall’aumento dei discorsi d’odio.
Nella quarta domenica di Quaresima, la chiesa dell’Assunzione di Maria a Gerusalemme, più nota come Tomba di Maria, è stata oggetto di un assalto da parte di estremisti ebrei. Come riporta AsiaNews, in una nota dei vertici della comunità cristiana della Terra Santa si legge che durante la liturgia mattutina due persone hanno aggredito l’arcivescovo Joachim e uno dei due sacerdoti mentre erano intenti a celebrare la funzione. Il patriarcato ortodosso e il primate Teofilo III, assieme al sinodo, al clero e ai fedeli, hanno condannato l’attacco perpetrato nel periodo di preparazione alla Pasqua in uno dei luoghi di culto più importanti della tradizione ortodossa, di fronte alla chiesa del Getzemani nel settore orientale della città santa.
Secondo le testimonianze, due radicali ebraici originari del sud di Israele hanno fatto irruzione nell’edificio sacro brandendo una sbarra di ferro. Uno indossava uno yarmulke, il copricapo tradizionale, l’altro uno tzitzit, lo scialle. Dopo aver cercato di distruggere oggetti sacri, hanno aggredito fisicamente i celebranti, ferendone uno alla testa. Alcuni fedeli presenti hanno reagito e catturato gli assalitori, trattenendoli fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Nel pomeriggio, la polizia ha confermato l’arresto di uno dei due.
In Israele, purtroppo, i discorsi d’odio e l’incitamento alla violenza stanno avendo sempre più spazio all’interno dei discorsi della dirigenza. Così, essi si riversano inevitabilmente all’interno della società, alimentando un’escalation che allontana la pace. Le provocazioni contro i cristiani, ma anche i musulmani, fanno parte di una strategia della tensione che potrebbe prima o poi sfociare in un conflitto, soprattutto in un momento in cui una profonda crisi interna ha portato più volte in piazza decine di migliaia di persone accanto a giudici e magistrati per protestare contro la riforma della giustizia del governo guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu.
Questo scontro politico si innesta sullo scontro ormai aperto fra israeliani e palestinesi in Cisgiordania e Gaza, fomentato dalla camminata del ministro Itamar Ben-Gvir alla Spianata delle moschee, e sulle tensioni confessionali alimentate dagli estremisti ebrei, che recentemente hanno compiuto attacchi contro la chiesa della Flagellazione, la basilica di Nazareth, una chiesa nei pressi del Cenacolo, un cimitero sul Monte Sion ed edifici cattolici e greco-ortodossi. Per questo, i leader cristiani chiedono la protezione dei siti sacri di Gerusalemme (anche alla comunità internazionale) e sottolineano la necessità di rispettare la libertà religiosa.
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