Il Gruppo di discussione ecumenica di Altenberg ha avanzato delle proposte per superare la bolla di scomunica e il verdetto della Riforma.
Il Gruppo di discussione ecumenica di Altenberg ha avanzato delle proposte per superare la bolla di scomunica e il verdetto della Riforma.
Cinquecento anni fa si consumava uno degli scismi più dolorosi all’interno della Chiesa: all’inizio del 1521, papa Leone X emanò la bolla di scomunica nei confronti di Martin Lutero e dei suoi discepoli. Pochi mesi dopo, alla dieta di Worms, venne prodotto l’editto che privava lui e i suoi sostenitori di tutti i loro diritti, portando avanti quello che diventerà un inestricabile conflitto. In occasione dell’anniversario di questa tragica vicenda, il Gruppo di discussione ecumenica di Altenberg, formato da una trentina di teologi di fede protestante e cattolica, ha reso pubblico una dichiarazione per l’abrogazione non solo della bolla papale, ma anche per la ritrattazione del verdetto della Riforma che indicò il papa come l’anticristo.
Questo appello, formulato l’anno scorso e tradotto da SettimanaNews, nasce all’interno di questo gruppo indipendente che ha sede vicino a Colonia ed è stato lanciato nel 1999 con l’obiettivo di discutere importanti temi ecumenici di attualità, considerarli teologicamente e praticamente e renderne pubblici i risultati, al fine di contribuire alla comunione tra cattolicesimo e luteranesimo. La proposta ha le fondamenta nel dialogo interreligioso sorto dopo il Concilio Vaticano II, che ha permesso una nuova comprensione degli eventi storici, culminata con il consenso sulla dottrina della giustificazione ad Augsburg nel 1999.
L’ispirazione è derivata da un importante evento avvenuto il 7 dicembre 1965, penultimo giorno del Vaticano II: papa Paolo VI nell’aula conciliare e il patriarca Atenagora I a Costantinopoli hanno contestualmente dichiarato di cancellare le sentenze di scomunica mutualmente comminate nel 1054 per farle cadere nell’oblio. Per quanto riguarda le divergenze tra cattolici e luterani, i dialoghi ecumenici successivi al Concilio hanno sempre più ridotto le distanze. La Commissione mista del 1983 ha riconosciuto Lutero come testimone di Cristo, mentre la Dichiarazione comune sulla dottrina della giustificazione del 1999 ha elaborato il messaggio della redenzione in Cristo come base della fede cristiana.
Nel documento vengono proposte tre tappe. Per prima cosa, viene chiesto a Papa Francesco, consultato il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, di dichiarare che le condanne della bolla di scomunica del 1521 non si applichino ai membri attuali delle Chiese luterane, mentre al presidente D’Musa Panti Filibus e al comitato esecutivo della Federazione luterana mondiale di dichiarare che la condanna del papa come anticristo degli scritti della confessione luterana non si applichino al papato attuale e ai suoi collaboratori. Poi, la Conferenza episcopale tedesca, d’intesa con il Comitato centrale dei cattolici tedeschi, e il Consiglio e il Sinodo della Chiesa protestante in Germania vengono esortati a formulare una dichiarazione pubblica comune di pentimento per gli eventi del passato.
Infine, tutte le comunità sono invitate a riunirsi in un culto ecumenico per celebrare la gioia della venuta di Dio nel nostro mondo con un atto di riconciliazione, ad esempio durante la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. L’appello si chiude con una citazione di san Paolo (1Cor 12,13): «E in realtà siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, giudei o greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito».
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