In un anno gli assistiti dalla Caritas sono aumentati di oltre il 12%

I dati del report statistico sulla povertà in Italia confermano come la crescita dell’indigenza sia diventata strutturale.

Nel 2022, i centri italiani della Caritas hanno aiutato 255.957 persone, con un incremento di ben il 12,5% rispetto all’anno precedente. I numeri dei 2.855 punti che offrono servizi di ascolto e assistenza confermano i dati dell’Istat, i quali dicono che in Italia addirittura il 9,4% della popolazione residente, pari a oltre cinque milioni e mezzo di individui, vive in una condizione di povertà assoluta. Quindici anni fa si parlava del 3%, ma la crisi economica globale del 2008, la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno fatto precipitare la situazione.

Ulteriori informazioni si possono leggere nel report statistico nazionale La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas, in cui emerge come questo incremento di assistiti sia legato soprattutto all’arrivo in Italia di persone di cittadinanza ucraina, che sono passate da 3.391 a 21.930. Comunque, anche se si escludesse questa conseguenza della guerra, ci sarebbe una crescita del 4,4%. In generale, l’incidenza degli stranieri si attesta al 59,6% (era al 55% nel 2021), con punte che arrivano al 68,6% nelle regioni del Nord-Ovest e al 66,4% in quelle del Nord-Est. Le persone senza dimora sono state il 16,9% del totale (il 16% in più rispetto al 2021).

Dai dati si evince che c’è una forte relazione tra povertà e bassa scolarità. Il 44% degli assistiti possiede la licenza media inferiore, 16,2% solo quella elementare, il 6,3% risulta senza alcun titolo di studio o analfabeta. Quindi, i due terzi dei bisognosi che si sono rivolti alla Caritas sono sbilanciati su livelli di istruzione bassi o molto bassi. Inoltre, è leggermente aumentata la percentuale di chi può contare su titoli di studio più elevati quali il diploma superiore o la laurea, segnale di una povertà che diventa sempre più trasversale.

Infatti a chiedere aiuto, oltre a quelli che fanno fatica a trovare un lavoro o sono disoccupati o inoccupati (48%), sono anche tanti occupati o lavoratori poveri che sperimentano condizioni di indigenza (22,8%). Nel 2022, poi, è stato confermato il peso delle povertà multidimensionali: i beneficiari della Caritas che hanno manifestato due o più ambiti di bisogno sono passati dal 54,5% al 56,2%. A prevalere sono gli stati di fragilità economica, i bisogni occupazionali e quelli abitativi. Seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia) e le difficoltà legate alla salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori.