L’ayatollah al-Sistani chiede di indagare anche sui crimini commessi contro i cristiani

In Iraq, l’ONU si sta occupando delle violenze contro le minoranze durante l’occupazione dei jihadisti del Daesh.

“L’ayatollah Ali al-Sistani ha ribadito l’urgenza di indagare su violenze e crimini commessi dalle milizie jihadiste del sedicente Stato Islamico anche ai danni delle comunità cristiane locali, nel periodo in cui occuparono ampie aree nell’Iraq settentrionale, ponendo la loro base a Mosul.”

L’Agenzia Fides, riportando una nota dell’ufficio stampa dell’ayatollah, racconta come l’autorità religiosa di Najaf si è rivolto a una delegazione guidata dal legale britannico Karim Asad Ahmad Khan, capo della commissione d’indagine incaricata dall’Onu di raccogliere documentazione sui crimini del Daesh per individuarne gli autori e i responsabili.

In particolare, Al Sistani ha richiesto di porre particolare attenzione sui «crimini efferati» commessi contro alcune minoranze della società irachena, quali i yazidi a Sinjar, i cristiani a Mosul e i turcomanni a Tal Afar, oltre che su «rapimenti, riduzione in schiavitù e violenze sessuali» subiti dalle donne.

Inoltre, dopo la liberazione di Mosul, capitale del crudele Califfato Islamico, e dei territori nord iracheni dall’occupazione jihadista, ci sono stati molti casi di trattamento sommario verso sospetti membri e fiancheggiatori del Daesh. Delazioni e vaghe accuse sono state alla base di esecuzioni. Le delle autorità di Baghdad hanno chiesto al Consiglio di sicurezza dell’ONU di indagare su tutti i crimini commessi sia durante l’invasione jihadista, sia successivamente.