Bahrein, inaugurata la più grande chiesa cattolica della penisola arabica

Alla presenza del re Hamad bin Isa al-Khalifa, il cardinale Luis Antonio Tagle ha consacrato la cattedrale intitolata a Maria regina d’Arabia.

Prima di Natale, il 10 dicembre, è stata inaugurata dal re Hamad bin Isa al-Khalifa la più grande chiesa cattolica della penisola arabica. Ad Awali, in Bahrein, il cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, ha consacrato la cattedrale intitolata a Maria regina d’Arabia. Così, la piccola comunità cattolica del regno musulmano, che è costituita da circa ottantamila battezzati, ha ora il suo edificio sacro, che viene dopo la cattedrale della Sacra famiglia nel deserto costruita dal 1956 al 1961 a Madinat al-Kuwait, nell’altro Paese del vicariato apostolico che comprende, formalmente, anche l’Arabia Saudita.

Come si legge su Avvenire, la popolazione cristiana locale, in particolare cattolica romana, è qui presente dal 1930 e attualmente costituisce il dieci percento degli abitanti dello stato, che è uno dei pochi nella penisola arabica ad averne una. È formata principalmente da lavoratori migranti provenienti dall’Asia, ma anche da espatriati da nazioni occidentali. Essa, come i gruppi di altre fedi, gode della libertà di culto, nonostante l’islam sia la religione ufficiale del paese e sia applicata la legge islamica, la Shariah. Inoltre, Maria, alla quale è stata dedicata la chiesa e la cui statua policroma sorge al suo interno, è riconosciuta dai musulmani come madre del grande profeta Isa.

Il terreno di 9.000 metri quadri su cui è stata innalzata la cattedrale è stato donato dal sovrano alla comunità cattolica nel 2013 e l’anno successivo fu posata la prima pietra. Il re, che recentemente ha ufficialmente invitato papa Francesco a visitare il Bahrein, intrattiene forti relazioni diplomatiche con la Santa Sede, come ha dimostrato nel 2019 la firma ad Abu Dhabi dello storico Documento sulla fratellanza umana per la pace nel mondo e la vita insieme, dal pontefice e dal Grande imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmed el-Tayeb.

L’edificio, che può contenere più di duemilatrecento persone, ha una forma ottagonale che richiama il significato escatologico e rimanda a una tenda, quella nella quale, secondo l’Antico Testamento, Mosè incontrò il suo popolo. Ci sono guglie che ricordano le torri a vento presenti nelle case sulla costa del Golfo, due cappelle maggiori e altrettante grandi sale, gli spazi per le confessioni. Il complesso, infatti, sarà un riferimento per la comunità cattolica della regione anche diventando la sede della curia vescovile e ospitando una casa di accoglienza e un centro di formazione.