Brasile, decine di chiese sommerse nelle alluvioni

Tra centinaia di morti e dispersi e oltre cinquecentomila senzatetto, i parroci stanno aiutando la popolazione.

Sono state devastanti le abbondanti piogge che fino alla scorsa settimana hanno colpito la quasi totalità dello stato brasiliano di Rio Grande do Sul. La più grande alluvione mai registrata in quel territorio ha provocato quasi centocinquanta morti e oltre centoventi dispersi, più di ottocento feriti e circa cinquecentoquarantamila senzatetto, come riporta ACI Stampa. Nei quattro vicariati dell’arcidiocesi di Porto Alegre, anche trentuno chiese sono state allagate.

«A causa dell’altezza dell’acqua, abbiamo perso tutti gli articoli per la messa, le attrezzature, i libri liturgici, tutto», ha raccontato padre Fabiano Glaser, parroco di Nostra Signora Mediatrice nella città di Eldorado do Sul. Qui, cinque chiese su sei sono state sommerse e l’unica salvata dalle acque ha potuto ospitare gli sfollati. Il sacerdote, che ha cercato di rimanere in contatto con i suoi parrocchiani, ha dichiarato che «la gente è molto scoraggiata perché è la terza alluvione in nove mesi», per cui tanti hanno detto che se ne andranno via.

Nella città di Canoas, nella parrocchia dell’Immacolata Concezione «L’acqua ha attraversato i banchi ed è entrata nella sacrestia e nell’ufficio parrocchiale. Abbiamo perso molti beni materiali», ha detto il vicario parrocchiale padre Rodrigo Barroso, aggiungendo «non potevamo nemmeno chiudere le porte della chiesa». Sono state circa milleduecento le persone che sono arrivate in chiesa su una barca per trovare un rifugio. Accanto c’è la scuola dell’Immacolata Concezione, gestita dalle Francescane della Penitenza e della Carità Cristiana, dove le suore hanno dovuto chiudere la chiesa perché alcune persone stavano saccheggiando i luoghi.

«Tutto è andato perduto, nulla si è salvato», ha dichiarato fra Juan Miguel Gutiérrez Mendéz, parroco dominicano del Sacro Cuore di Gesù, che si trova sempre a Canoas. «Nella mia vita non ho mai vissuto una situazione del genere, è la prima volta. Nella Repubblica Dominicana, che è una terra dove ci sono uragani ogni anno, non avevo mai vissuto una situazione del genere», ha osservato. Lui e un altro frate sono riusciti a salvare oltre quaranta persone salendo al terzo piano dell’edificio parrocchiale, dove sono stati poi soccorsi dai vigili del fuoco. I fedeli che si trovano nei rifugi sono aiutati sia per il cibo che con la vicinanza spirituale. Servirà molto tempo per tornare alla normalità.

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