Brasile, vescovo bacia i piedi a un indio nella cerimonia di insediamento

Dom Lauro Sérgio Versiani Barbosa, neovescovo della diocesi di Colatina, ha stupito tutti con un gesto fortemente simbolico.

Al termine della cerimonia religiosa di insediamento come quarto vescovo della diocesi di Colatina, avvenuta il 2 febbraio scorso nello stato brasiliano di Spirito Santo, dom Lauro Sérgio Versiani Barbosa ha stupito tutti con un gesto fortemente simbolico, raccontato da Mondo e Missione. Davanti a un rappresentante delle popolazioni indigene del villaggio Pau Brasil in Aracruz, si è inginocchiato e gli ha baciato i piedi dopo avergli detto: «Noi desideriamo essere la Chiesa sempre più fedele al Vangelo di Gesù. Una Chiesa povera nei suoi mezzi e per i poveri. E se c’è qualcuno con cui noi abbiamo un grande debito, sono i popoli indigeni».

Questo è stato l’unico gesto con cui il neovescovo ha deciso di avvicinarsi a un fedele, anche perché le restrizioni sanitarie dovute alla pandemia non gli hanno permesso di abbracciare i presenti come avrebbe voluto. D’altronde il suo motto, scelto dopo la nomina da parte di Papa Francesco avvenuta il 27 ottobre dello scorso anno, è «L’amore di Cristo ci spinge» (2Cor 5,14), un versetto che incoraggia ad andare sempre verso la gente.

Infatti, come si legge nel suo primo messaggio diocesano, la sua ispirazione nel cammino ministeriale è il servo di Dio che lo ha ordinato diacono e presbitero nell’arcidiocesi di Mariana, dom Luciano Pedro Mendes de Almeida, di cui è stato stretto collaboratore e sta seguendo la causa di beatificazione e canonizzazione come postulatore. In America Latina, questo gesuita è conosciuto come il vescovo dei poveri, in quanto di notte raggiungeva i mendicanti per dargli una coperta o una minestra calda.

Il gesto profetico con cui dom Versiani Barbosa ha inaugurato il suo episcopato è strettamente legato all’attualità della missione di liberazione e riconciliazione della Chiesa in Brasile. Qui, infatti, la vita delle popolazioni indigene è continuamente minacciata a causa dei grandi interessi economici che schiacciano i diritti degli abitanti locali, in particolare quelli poveri. In questo clima di contrasti, quel bacio simbolico, dunque, esprime la volontà del vescovo di Colatina di stare dalla parte della parte più ferita dell’umanità.