La Federazione delle associazioni islamiche del Paese si è espressa per la prima volta contro l’intolleranza etnica e religiosa.
La Federazione delle associazioni islamiche del Paese si è espressa per la prima volta contro l’intolleranza etnica e religiosa.
Nel nord e nell’est del Burkina Faso i fulani, gruppo etnico accusato di avere legami con i violenti movimenti jihadisti legati ad al-Qaida e allo Stato islamico che dal 2015 hanno provocato oltre duemila morti e un milione e mezzo di sfollati, stanno lanciando appelli di odio e istigazioni all’omicidio nei territori da loro dominati. Come riporta Nigrizia, il presidente della Federazione delle associazioni islamiche del Paese, El Hadji Moussa Koanda, si è sentito in dovere di dire, in un comunicato diffuso al termine di un seminario nazionale partecipato da più di settecento imam e predicatori, queste parole:
«Noi burkinabè stiamo giocando un pernicioso ruolo autodistruttivo […] diffondendo messaggi che incitano all’intolleranza religiosa ed etnica che possono essere fonte di scontri estremamente violenti. […] Stiamo così demolendo la nostra coesione sociale, il nostro vivere insieme».
È la prima volta che la Federazione si esprime con decisione denunciando l’intolleranza etnica e religiosa che si sta diffondendo in Burkina Faso e rischia di provocare ulteriori violenze e stigmatizzazioni comunitarie. La stessa preoccupazione è condivisa dal governo, da gennaio formato da militari golpisti che promettono la repressione dei terroristi ma si stanno rivelando incapaci di contrastare la propaganda estremista, la perdita di dominio territoriale e le sempre più frequenti azioni omicide.
I leader musulmani si sono quindi attivati per mobilitare tutti gli imam e i predicatori possibili, con gli obiettivi di stimolare una mobilitazione generale che sostenga la sicurezza e la pace, ripristinare l’integrità territoriale del Paese, ricucire il tessuto sociale promuovendo la riconciliazione e la coesione nazionale. Se negli oltre ottomila villaggi esistenti, spiega il comunicato, gli imam locali diffondessero ai circa mille fedeli che li seguono questo messaggio cinque volte al giorno, ci sarebbero conseguenze produttive per la pacificazione.
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