Il calo dell’8 per mille alla Chiesa cattolica è sempre più consistente

Le risorse erogate in base alle scelte dei contribuenti sono scese ben al di sotto del miliardo di euro.

Quest’anno l’ammontare dell’otto per mille alla Chiesa cattolica è sceso consistentemente al di sotto del miliardo di euro, dopo molti anni in cui era rimasto sopra questa soglia simbolica. La CEI ha informato che il Ministero delle Finanze verserà circa novecentodieci milioni di euro, ben novantatré milioni in meno rispetto all’anno scorso e duecento milioni in meno rispetto al 2022, scrive Il Messaggero. Questo risultato negativo è certamente legato al fatto che il gettito fiscale di riferimento è quello derivante dalle denunce del 2021 sui redditi percepiti nell’anno precedente, quello in cui è iniziata la pandemia.

Ma il campanello d’allarme riguarda le scelte fatte dagli italiani nel momento della firma dell’otto per mille. Quella a favore della Chiesa cattolica è stata posta dal settanta percento dei dichiaranti, mentre vent’anni fa si trattava del novanta percento. Essa rimane in testa alle preferenze (tra le confessioni, segue la Chiesa Valdese con circa il tre percento), però sono aumentate considerevolmente le quote destinate allo Stato. Poi, stando al meccanismo di ripartizione, il totale dell’otto per mille dei contribuenti che non sottoscrivono una scelta va suddiviso in proporzione alle scelte espresse. Così, il calo delle preferenze per la Chiesa cattolica ha un’ulteriore conseguenza sull’ammontare erogato dal Ministero delle Finanze.

La CEI ha anche annunciato le risorse destinate ai vari capitoli di spesa: trecentottantanove milioni di euro per il sostentamento del clero, duecentosettantacinque milioni per gli interventi caritativi, duecentoquarantasei milioni per le esigenze di culto e pastorali (tra cui l’edilizia di culto e la tutela dei beni culturali), quaranta milioni per il sostegno alla catechesi e all’educazione, nove milioni per i tribunali ecclesiastici regionali. Visto lo strutturale andamento negativo dell’otto per mille, per finanziare tutte queste attività la Chiesa dovrà pensare a delle alternative.