Dopo la fine dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la presidenza segnala che le attività ecclesiali possono tornare come prima della pandemia.
Dopo la fine dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la presidenza segnala che le attività ecclesiali possono tornare come prima della pandemia.
Venerdì scorso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato la fine dello stato di emergenza internazionale provocato dalla diffusione di Covid-19, che ha causato in tre anni milioni di morti. Ora si entra in una nuova fase, nella quale ci si dovrà proteggere dal coronavirus come si fa abitualmente con l’influenza stagionale, in particolare per quanto riguarda la popolazione più anziana e fragile. La presidenza della CEI ha dunque inviato una lettera ai vescovi per segnalare, accogliendo la comunicazione dell’OMS, che «tutte le attività ecclesiali, liturgiche, pie devozioni, possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria». Nel messaggio ha scritto:
«È stato un tempo difficile in cui le nostre comunità cristiane sono state prossime con la preghiera e le opere di carità a chi ha sofferto la malattia e le conseguenze della difficile fase economica. Esprimiamo sentimenti di gratitudine per il personale sanitario che con dedizione e mettendo a rischio la propria vita si è preso cura dei numerosi ricoverati a causa del Covid-19 e per tutti coloro che, in qualsiasi maniera, hanno dato il loro contributo per alleviare i disagi e affrontare la crisi […]. Vogliamo ricordare le tante persone che hanno perso la vita, tra cui centinaia di sacerdoti che hanno contratto l’infezione adoperandosi per il proprio ministero. Come ha suggerito Papa Francesco con insistenza, anche per loro dobbiamo con responsabilità e determinazione affrontare le tante sfide, nella consapevolezza che siamo sulla stessa fragile barca».
La lettera prosegue ricordando che i vescovi diocesani possono ancora «disporre o suggerire alcune norme prudenziali come l’igienizzazione delle mani prima della distribuzione della Comunione o l’uso della mascherina per la visita ai malati fragili, anziani o immunodepressi» e specificando che «le attività presso strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali seguiranno le norme proprie dei luoghi in cui si svolgono». La presidenza della CEI, infine, si esprime sulle celebrazioni trasmesse in streaming, dicendo che ritiene «opportuno che cessino, o quantomeno siano diminuite nel loro numero».
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