Chi amministra la Santa Sede se il Papa è impossibilitato

In questi giorni in cui Papa Francesco è ricoverato, molti si sono chiesti chi curi i beni e i diritti temporali del Vaticano.

Questa domenica Papa Francesco è stato ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma perché doveva sottoporsi a un intervento chirurgico programmato. È il secondo pontefice a essere curato in questo ospedale dopo Giovanni Paolo II, che, come ricorda Vatican News, lo aveva chiamato dopo numerosi suoi ricoveri “Vaticano numero tre” (dopo piazza San Pietro e Castel Gandolfo). D’altronde, il polo sanitario ha le sue origini nella donazione di un vasto terreno nel 1934 da parte di Pio XI perché vi nascesse la facoltà di medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, poi inaugurata nel 1961.

In questi giorni di impedimento del Papa, molti si sono domandati chi amministri la Santa Sede da un punto di vista temporale. In caso di sua malattia o assenza prolungata, il compito sarebbe affidato al camerlengo di Santa Romana Chiesa, ma non sembra che quest’occasione lo abbia reso necessario. Come si legge sulla pagina dedicata alla Camera apostolica del sito del Vaticano, la carica ha origine nell’XI secolo, quando si definisce col termine camera thesauraria l’amministrazione finanziaria della curia e dei beni vaticani, che dal secolo successivo viene guidata dal camerarius.

Nel corso del tempo, essa acquisì funzioni giudiziarie in materia fiscale, penale e civile, diventando nell’Ottocento anzitutto un tribunale per lo Stato Pontificio. Con la costituzione Sapienti consilio del 1908, Pio X confermò alla Camera apostolica le funzioni di potere temporale che esercitava ab antiquo e, dalla costituzione Regimini ecclesiae universae del 1967 di Paolo VI, essa conserva l’ufficio di curare ed amministrare i beni e i diritti temporali della Santa Sede nel tempo in cui questa è vacante. Il periodo più noto di vacanza è quello che va dalla morte di un pontefice fino alla fine del conclave.

Secondo Cathopedia, il termine italiano “camerlengo” deriva dal latino medievale camarlingus, che a sua volta deriva dal franco kamerling, il cui significato è “addetto alla camera del sovrano”. Questa carica è sempre stata appannaggio di alti prelati, ma dal XV secolo viene ricoperta solo da cardinali. Inoltre, da allora vi è anche un vice-camerlengo, un sostituto permanente che dal 1585 al 1870 aveva anche il titolo di governatore di Roma.

Oggi, la carica di camerlengo è coperta dal cardinale Kevin Joseph Farrell, vescovo emerito di Dallas. È stato proprio Papa Francesco ad assegnargliela nel 2019, dopo che nel 2016 lo aveva nominato prima prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita e poi cardinale. Mons. Farrel è anche presidente della Commissione di materie riservate (dall’anno scorso) e membro dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, della Commissione pontificia per lo Stato della Città del Vaticano, della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e del Pontificio consiglio per i testi legislativi.