Nella Chiesa maronita prende il via il Sinodo speciale della donna

In Libano verrà presentata questa iniziativa ecclesiale di discernimento condiviso voluta dal Sinodo dei vescovi.

Questo sabato, presso la sede del patriarcato maronita a Bkerké, in Libano, verrà presentato il Sinodo speciale della donna, una singolare iniziativa ecclesiale avviata all’interno della comunità di fedeli che ha come scopo quello di essere un’occasione di discernimento condiviso in merito alla presenza e alla missione delle donne nella Chiesa e nella società civile. Questa idea, volta a riconoscere e sostenere in maniera innovativa la vocazione femminile, aveva ottenuto l’approvazione sinodale nel giugno dell’anno scorso e il suo sviluppo era stato affidato all’Ufficio per la pastorale femminile del patriarcato.

Come riporta l’Agenzia Fides, alla presenza del patriarca Béchara Boutros Raï e dei vescovi sinodali saranno esposti tutti contenuti, le dinamiche e gli appuntamenti. Infatti, verranno realizzati incontri, indagini e riflessioni condivise nelle parrocchie, nelle diocesi, nelle comunità religiose e presso istituzioni ecclesiastiche, civili e accademiche, sia in Libano che nei Paesi in cui è presenta una diaspora maronita. A supporto delle varie attività, teologhe e teologi che hanno preparato materiali utili ad avviare una riflessione collettiva, che impedisca a ogni battezzato di essere un passivo esecutore di disposizioni imposte dai vertici ecclesiastici. Questa riflessione non vuole essere impostata come un adeguamento a rivendicazioni e modelli culturali di matrice femminista importati da Occidente, ma come una riscoperta degli stili sinodali della propria tradizione ecclesiale

All’incontro parteciperanno anche la sociologa Mirna Abboud Mzawak, coordinatrice dell’Ufficio per la pastorale della donna presso la Curia patriarcale, e la professoressa Souraya Bechealany, già segretaria generale del Consiglio ecumenico delle Chiese del Medio Oriente. I teologi e le teologhe dell’equipe ecumenica Nakhtar al Hayat (Scegliamo la vita) hanno scritto sulla questione femminile nelle comunità cristiane mediorientali che «La maggior parte delle Chiese storiche del Medio Oriente sono patriarcali o sinodali. Entrambi i sistemi si ispirano all’idea di sinodalità, che, nel suo significato originario, si riferisce alla comunione e al camminare insieme», ma «purtroppo oggi nelle nostre Chiese vediamo spesso il popolo di Dio – soprattutto donne e giovani – emarginato nelle decisioni importanti». Per cui, la vita ecclesiale deve liberarsi «da pratiche che riducono le donne a esseri di seconda classe, pratiche contrarie allo spirito del Vangelo».