Cina, le attività religiose potranno essere sospettate di spionaggio

Una legge che l’Amministrazione Statale per gli Affari Religiosi sta per approvare introdurrà strettissime condizioni.

In Cina, le attività religiose rischiano di essere sospettate come operazioni di spionaggio. Lo si legge in una bozza normativa dell’Amministrazione Statale per gli Affari Religiosi, che, come rivela AsiaNews, molto probabilmente sarà quella definitiva. Infatti, se non verranno rispettate le indicazioni in merito, ad esempio, ai raduni, agli scambi fra stranieri e cinesi, all’importazione di materiale religioso, potranno scattare punizioni secondo le leggi vigenti, tra cui quelle di pubblica sicurezza e quelle anti-spionaggio. In teoria, la Repubblica popolare rispetta la libertà religiosa degli stranieri nel proprio territorio, ma ognuno deve rispettare le strettissime condizioni verificate dall’Ufficio per gli affari religiosi della città, della contea, della provincia e della nazione.

Il problema per i cattolici sta nel fatto che, dovendo sottostare al principio cinese sull’indipendenza religiosa e sull’autonomia dell’organizzazione, dovrebbero essere indipendenti dal Papa e autonomi dalla Chiesa universale. Inoltre, le attività religiose straniere potranno essere svolte solo da stranieri, anche usando temporaneamente templi o chiese locali e domandando a personale cinese di eseguire qualche rito o sacramento. Inoltre, sarà vietato loro di creare scuole, fare proselitismo fra cittadini cinesi e accettare donazioni da cittadini cinesi. Il materiale religioso (non più di dieci copie di un libro, un opuscolo o un audio-video) potrà essere utilizzato previo permesso dell’Amministrazione Statale per gli Affari Religiosi, che controllerà che non danneggi la sicurezza nazionale della Cina e non sia contrario ai principi di indipendenza religiosa e autogoverno.

Ogni gruppo religioso deve essere registrato, quindi i fedeli saranno schedati con dati come il nome, la nazionalità, la residenza e la confessione. Anche chi arriva per un breve periodo per partecipare a scambi religiosi e culturali come conferenze e corsi dovrà ottenere un permesso, che obbligherà a non parlare o compiere azioni antagoniste e non essere ostili verso la Cina. In generale, viste queste limitazioni e la mole di certificati da ottenere, creare gruppi religiosi stranieri sarà sempre più difficile. E lo sarà non solo per i cristiani non ufficiali, coi quali sarà illegale avere rapporti, ma anche per quelli ufficiali. Per coloro che stanno cercando di essere riconosciuti – anche mormoni, quaccheri, ebrei, testimoni di Geova – le difficoltà aumentano e la volontà cinese di ridurre o far scomparire la loro presenza è sempre più evidente.