Il riconoscimento pubblico delle autorità di Nanchino è arrivato perché la religiosa si è distinta come modello morale.
Il riconoscimento pubblico delle autorità di Nanchino è arrivato perché la religiosa si è distinta come modello morale.
Una suora cattolica ha ricevuto il premio “Persona buona di Nanchino”, conferito dal Dipartimento di propaganda del comitato municipale del Partito comunista cinese e dall’Ufficio comunale per la civilizzazione a quei cittadini che si distinguono per il loro contributo alla vita della collettività, come riporta l’Agenzia Fides. È capitato a suor Zheng Yueqin, vice-presidente della Fondazione caritativa cattolica di Nanchino, metropoli nella provincia cinese di Jiangsu, e fondatrice su incarico diocesano dell’Ark Nanjing Special Education Center.
Il centro educativo speciale, gestito dalla fondazione, ha tre sedi e offre assistenza e supporto a centotrentasette studenti con disabilità intellettive, ritardo mentale, autismo e paralisi cerebrale, di cui trentaquattro ospitati in maniera permanente in un clima familiare. Religiose e volontari organizzano corsi e lezioni di musica, attività ludiche e riabilitative attraverso l’educazione fisica, gite, riuscendo a migliorare i gesti e le azioni ordinarie nella quotidianità dei ragazzi e delle ragazze, che prima non sarebbero stati in grado di compiere. Inoltre, gli assistiti con i migliori risultati hanno la possibilità di essere presi come tirocinanti per lavorare nella fabbrica di lavoro assistito per persone con disabilità, opportunità che li aiuta a sentirsi autosufficienti.
Le motivazioni del conferimento del premio, dove compaiono espressioni retoriche care al regime comunista, riguardano il fatto che la suora si è distinta come modello morale e, con le sue iniziative, «promuove e pratica attivamente i valori fondamentali del socialismo, persevera nel sostegno e nella tutela di persone con disabilità mentale, fa del suo meglio per aiutarle a vivere in un ambiente felice e si impegna a ravvivare la speranza nei disabili con amore, contribuendo con il suo lavoro ordinario alla realizzazione del sogno cinese del grande rinascimento della nazione».
In occasione della cerimonia, suor Zheng Yuequin, già premiata lo scorso anno come “Donna della bandiera rossa dell’otto marzo” per il suo eccellente contributo alla società, ha detto: «La cosa che mi rende felice è che gli studenti arrivano e non vogliono più andarsene» e «I ragazzi e le ragazze sentono di appartenere a questo posto. C’è una lunga fila di persone che vogliono entrare nel nostro centro», non per niente in passato oggetto di diverse onorificenze da parte dell’autorità civile.
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