Cinquanta teologi chiedono un’indagine indipendente sugli abusi nella Chiesa

Un gruppo di docenti accademici ha rivolto un appello ai vescovi italiani per l’istituzione di una commissione esterna.

«La complessa vicenda degli abusi segna la vita ecclesiale di quest’epoca e ci interroga profondamente. La vastità delle questioni in gioco pone domande radicali, non solo riguardo all’origine di questo male, alla cura per le vittime e al bisogno di redenzione, ma anche all’esercizio del potere e alla connessione così odiosa tra l’abuso dei corpi e l’abuso delle coscienze».

Inizia così l’appello, ospitato su SettimanaNews il 9 marzo, che quasi cinquanta teologi e teologhe hanno rivolto ai vescovi italiani per chiedere l’istituzione di una commissione esterna indipendente sugli abusi sessuali e di potere avvenuti nella Chiesa. Tra i firmatari, docenti in facoltà teologiche, Istituti Superiori di Scienze Religiose, atenei pontifici, università, istituti teologici da tutta Italia, ci sono anche don Riccardo Battocchio, presidente dell’Associazione Teologica Italiana, Lucia Vantini, presidente del Coordinamento Teologhe Italiane (la loro adesione è a titolo personale), e figure come fra Alberto Maggi e Brunetto Salvarani. Il testo da loro sottoscritto, dopo aver sostenuto che all’interno di una tensione tra mondo laico e Chiesa cattolica vi è un’incapacità del corpo ecclesiale, in particolare nella sua componente ministeriale, di far fronte a questo male, si conclude così:

«il coraggio con cui alcune conferenze episcopali hanno umilmente riconosciuto l’autorevolezza di uno sguardo indipendente, ha una forza profetica che annuncia una conversione irrevocabile. Per questo motivo, chiediamo ai vescovi italiani di istituire una commissione che attinga a competenze esterne, della cui credibilità non si possa dubitare e che sappiano assumersi un compito di intelligente ascolto delle vittime e di responsabile cura nei confronti delle ferite del corpo ecclesiale, quelle che noi abbiamo per molto tempo nascosto ai nostri stessi occhi».

Don Roberto Maier, professore di Teologia tra i firmatari dell’appello, ha spiegato poi che sono stati tre i motivi principali che hanno spinto a redigere questo documento: la teologia e il pensiero che produce servono anche ad abitare il mondo; per poter essere compreso, il fenomeno deve essere conosciuto il più chiaramente possibile; le competenze esterne sono essenziali per far emergere la verità, condizione certamente non sufficiente ma necessaria. In Italia c’è molto fermento sull’argomento. A febbraio, è nato anche un coordinamento di associazioni cattoliche e laiche che ha l’obiettivo di fare pressioni perché siano avviate indagini sugli abusi all’interno della Chiesa, chiamato Oltre il grande silenzio. Ne fanno parte l’Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne, Donne per la Chiesa, Voices Of Faith, Rete l’Abuso, Adista, Comité de la Jupe, Comitato Vittime e Famiglie, Noi siamo Chiesa, Left.