Come un cristiano dovrebbero utilizzare i social media

Il dicastero per la Comunicazione ha pubblicato “Verso una piena presenza” per promuovere una riflessione sul mondo digitale.

Oggi i social media sono sempre più importanti per le interazioni umane, la condivisione di esperienze, la tessitura di relazioni. La questione, dunque, non è se confrontarsi o meno con il mondo digitale, ma come farlo. Le piattaforme sono luoghi da usare in maniera attiva, perché parte integrante dell’identità e dello stile di vita delle persone, soprattutto giovani. Vista la loro importanza, c’è l’esigenza di riscoprire alla loro base l’incontro umano. Anche i fedeli hanno bisogno di un’ispirazione, una guida per viverle nelle proprie comunità e nei percorsi spirituali individuali.

Per questo, il dicastero per la Comunicazione della Santa Sede ha pubblicato il documento Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media, presentato questo lunedì. Il testo è frutto di una riflessione che ha coinvolto esperti, educatori, giovani professionisti, leader, laici, religiosi e clero con l’obiettivo di affrontare alcune delle questioni principali che riguardano il modo in cui i cristiani dovrebbero utilizzare le piattaforme di condivisione e di promuovere una riflessione comune sulle esperienze digitali. È un punto di partenza da cui sia gli individui che le comunità possano elaborare un approccio creativo e costruttivo per favorire una cultura della prossimità.

Il documento si suddivide in varie parti, che affrontano uno specifico aspetto del tema legandolo a un passo della parabola del Buon samaritano, presa come linea guida. Affrontando i social media, bisogna iniziare facendo attenzione alle insidie presenti sulle strade digitali, da evitare per scoprire questi luoghi e tessere relazioni. Dalla consapevolezza si passa poi al vero incontro, facendosi ascoltatori intenzionali che usano l’orecchio del cuore. Il passo successivo è la creazione di una comunità, pensando a come arrivare a rendere concreto il faccia a faccia e la condivisione tra i suoi membri. Serve quindi uno stile distintivo, basato sulla creatività dell’amore e sulla testimonianza.

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