III domenica

Tempo ordinario, Anno B

Letture: Giona 3,1-5.10; Salmo 24; Prima Corinzi 7,29-31; Marco 1,14-20

Marco ci conduce al momento sorgivo e fresco del Vangelo, quando una notizia bella inizia a correre per la Galilea: l’attesa è finita, il regno di Dio è qui. Gesù non dimostra il Regno, lo mostra, lo fa fiorire dalle sue mani: libera, guarisce, perdona, toglie barriere, ridona pienezza a tutti, a cominciare dagli ultimi della fila. Viene come guaritore del disamore del mondo. La seconda parola di Gesù: convertitevi, giratevi verso il Regno. C’è un’idea di movimento nella conversione, come nel moto del girasole che ogni mattino rialza la sua corolla e la mette in cammino sui sentieri del sole. Allora: “convertitevi” dice: “giratevi verso la luce perché la luce è già qui”.

Ogni mattino, ad ogni risveglio, posso anch’io convertirmi, muovere pensieri e sentimenti e scelte verso una stella polare, verso la buona notizia che Dio è più vicino, è entrato di più nel cuore del mondo, nel mio, ed è all’opera con mite e possente energia. Gesù ha camminato per tre anni, ha percorso tutte le strade di Galilea, innamorato non di recinti ma di orizzonti. E se ti eri fermato, proprio da là ti fa ripartire, vivrai ancora inizi, perché non sei al mondo per essere immacolato ma incamminato. Camminando lungo il lago, Gesù vide…

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P. Ermes Ronchi

 

Il centro della liturgia di oggi è il logos potente di Dio, che ha creato il mondo e lo sostiene, che è «dal principio» e «si è fatto carne» (cfr. Giovanni 1,1.14) in Gesù, il Figlio amato. La III domenica del Tempo ordinario è dedicata dalla Chiesa, a seguito della Lettera apostolica di papa Francesco Aperuit illis (2019), alla Parola di Dio e alla speciale celebrazione del dono ineffabile che è la Scrittura per i credenti: in essa si rivela nella Storia il Dio vivente e si manifesta la fede del Popolo della Promessa, che ha attraversato i secoli e trova pienezza in Gesù. Celebriamo ogni anno in questa giornata il patrimonio inestimabile dei libri biblici, con l’invito a leggerli, conoscerli, meditarli, amarli in quanto custodi di una Parola viva e santa, e insieme ringraziamo la Trinità per il dono dell’Incarnazione del Verbo, il Figlio, compimento delle Scritture.

Nel Vangelo di oggi (Marco 1), Gesù comincia la sua predicazione «in Galilea» «dopo che Giovanni fu arrestato» e rinnova quanto già era stato annunciato dal precursore: «Il kairòs è compiuto ed è vicino il Regno di Dio: convertitevi e credete al Vangelo». Ecco il cuore del «Vangelo di Dio», proclamato da tutti i profeti: il tempo che ci è dato nella «scena di questo mondo» (II lettura, 1Corinzi 7) è un kairòs favorevole per la salvezza, è l’espressione della misericordia del Signore verso ciascuno di noi; non deve essere sprecato nella dissolutezza e nel male, ma è lo spazio salvifico dell’incontro con Dio e della conversione del cuore. Questa è la “buona notizia” rivolta ad ogni uomo, a qualunque lingua, popolo, cultura appartenga!

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Laura Paladino