III domenica di Avvento

Anno B

Letture: Isaia 61,1-2.10-11; Salmo Luca 1,46-50.53-54; Prima Tessalonicesi 5,16-24; Giovanni 1,6-8.19-28

Venne Giovanni, mandato da Dio, per rendere testimonianza alla luce. Il profeta del Giordano è il testimone che la pietra angolare su cui si fonda la storia di Dio non è il peccato ma la luce, non il male ma la grazia. Ad ogni credente è affidata la stessa profezia: avere occhi così limpidi da vedere Dio dovunque, sandali da pellegrino e cuore di luce; essere anche noi rabdomanti del buono e del bello seminato anche nei nostri deserti. In mezzo a voi sta Uno che voi non conoscete, è così vicino da poterci inciampare: “cercatore verace di Dio / è solo chi inciampa / su di una stella… e, tentando strade nuove,/ si smarrisce nel pulviscolo / magico del deserto (D. M. Montagna).

Sacerdoti e leviti sono scesi da Gerusalemme, una commissione d’inchiesta istituzionale e clericale, scesa non per capire ma per affermare il loro potere e ribadire il primato del sacerdozio su quel libero profeta, non allineato, senza autorizzazione. Giovanni era, per nascita, un levita, apparteneva a quella casta sacerdotale maschile, ereditaria e autoreferenziale, che era di suo padre Zaccaria. Sacerdoti si nasceva, si era tali di generazione in generazione. Ma Giovanni, il figlio del miracolo, ha abbandonato il tempio e rinnegato il sacerdozio, diventati il silenzio di Dio, e aveva scelto di essere voce. Tu chi credi di essere? Elia? Il profeta che tutti aspettano? Lo affrontano con sei domande sempre più incalzanti.

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P. Ermes Ronchi

 

Non ho la forza di salvare, solo Uno salva, ma tutta la mia vita lavorerò per rendere agevole la strada, per tendere la mano a chi è in viaggio assieme a me per arrivare di fronte a Lui, perché anche i cani tendono a Lui, tutti, anche gli ignari, anche gli ignavi, gli indegni. La mia luce è la Sua Luce, la mia forza è la Sua Forza. Guardatemi. Sono un testimone che affonda le vostre vite nell’acqua per farle rinascere pronte all’Incontro. Questo sono.

Sono solo un uomo che grida la Presenza che verrà, ricolma è la mia vita di una speranza che non teme il deserto. Il mio nome, Giovanni, è stato pronunciato da Dio; è lui con la sua voce di vento ad avermi parlato, ad avermi sussurrato il mio avvenire: vai e lavora, vai e prepara. Battezza. Ripulisci l’uomo attraverso una nascita nuova, rendilo pronto al vero Messia, all’incontro con il solo vero Salvatore. La mia vita è testimoniare; a ogni vostra domanda risponderò con questa certezza: io testimonio la Luce.

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Daniele Mencarelli