III domenica di Avvento

Anno C

Letture: Sofonia 3,14-17; Salmo da Isaia 12,2-6; Filippesi 4,4-7; Luca 3,10-18

Quando il buio è troppo fitto, quando le strade davanti non danno nessuna indicazione, quando dentro di noi bruciano solo confusione e disorientamento, nasce una domanda quasi infantile: «Cosa devo fare?». A chi dar retta? A cosa dare la precedenza o la priorità? Sembriamo bambini spauriti, gli occhi in cerca di una soluzione, il cuore che vaga sperduto. Con la paura di sbagliare, di infilarsi in un vicolo cieco, di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, di perdere tempo e vita.

Può succedere lo stesso anche quando qualcuno ti cambia improvvisamente la prospettiva e ti rovescia lo sguardo sulle cose e sulle persone, quando fai uno di quegli incontri che non ti aspetti e che stravolgono il placido scorrere delle tua vita. Così deve essere accaduto per quel pugno di folla che seguiva il Battista e ora lì, sperduti e un po’ confusi a chiedere il da farsi. Lui, il Battista, lo aveva gridato a tutti che bisognava raddrizzare i sentieri perché il Signore stava arrivando, ma come si fa a riempire i burroni e ad abbassare le montagne?

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Don Luigi Verdi

 

La tradizione liturgica presenta la terza domenica di Avvento con un carattere gioioso, definita infatti la domenica del Gaudete, che si riflette nella prima lettura: “Gioisci, figlia di Sion, esulta Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico (Sof 3, 14-15), ed anche nella seconda: “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino” (Fil 4,4-5). Gioia ed esultanza per oggi e per domani poiché il Signore è presente nel mondo. Una gioia che è il risultato di una concreta relazione con Dio, il frutto di un mutamento della propria vita che si apre alla conversione. Anche il brano evangelico, con l’annuncio della buona novella al popolo da parte di Giovanni Battista si unisce a questa gioia.

Il testo proposto dalla liturgia appartiene alla narrazione lucana della missione del Battista come preparazione al ministero di Gesù: “Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati” (Lc 3,3). Al monito di Giovanni sulla necessità di una urgente conversione, “Fate dunque opere degne della conversione” (v. 8), segue una stessa domanda rivolta al Battista da tre diverse categorie di persone: “Che cosa dobbiamo fare?” (v. 10). La conversione può iniziare con il coraggio di una domanda davanti a un altro a cui ci si rimette e da cui si attende una risposta, un’indicazione di via.

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Luigi