Per una comunità delle religioni rivelate al servizio dell’umanità

Dall’Iran una proposta a Papa Francesco per intensificare lo scambio e il reciproco sostegno tra istituzioni religiose.

Qualche giorno fa, l’ayatollah iraniano Alireza Arafi, rettore dell’Università internazionale Al Mustafa di Qom, ha inoltrato a Papa Francesco una lettera a nome del prestigioso Seminario sciita dell’Iran, di cui è capo, e dei suoi professori. Come riporta l’Agenzia Fides, nel messaggio ha ringraziato il pontefice per la sollecitudine mostrata verso i deboli e i bisognosi in questo tempo condizionato dalla pandemia e ha proposto di intensificare la collaborazione con le istituzioni cattoliche, così da creare una comunità delle religioni rivelate al servizio dell’umanità.

Nella missiva si legge che la diffusione del nuovo coronavirus ha turbato, per le sofferenze che sta causando, anche gli studiosi e i leader religiosi dell’Iran, i quali hanno ribadito l’importanza di attenersi alle indicazioni degli esperti e degli scienziati, perché si devono evitare contrapposizioni menzognere tra scienza e religione. Per l’ayatollah, i disastri naturali sono, secondo la logica delle religioni rivelate, fenomeni che mettono alla prova l’umanità e rappresentano una circostanza in cui pensare alla propria origine e alla possibilità di risorgere, soprattutto con uno spirito di empatia e dedizione.

I capi religiosi e i teologi hanno quindi la responsabilità ulteriore di rafforzare le fondamenta della propria fede, così da tenere presente la forza eterna di Dio onnipotente e promuovere la preghiera per affrontare insieme altre emergenze contemporanee come le ingiustizie, la discriminazione, le sanzioni disumane (il riferimento è a quelle imposte all’Iran dagli Stati Uniti), le crisi ambientali, le guerre, il terrorismo e la produzione di armi di distruzione di massa.

L’ayatollah Alireza Arafi racconta, infine, che in questi giorni è stato testimone di manifestazioni di solidarietà popolare e di mobilitazione volontaria, che ha unito istituzioni governative e persone di tutti i gruppi religiosi (aggiungendo «sotto la guida dei leader supremi della Rivoluzione Islamica»). Il Seminario che guida, con i suoi professori, studiosi e docenti, è pronto a intensificare lo scambio scientifico e culturale e il reciproco sostegno specialmente con le istituzioni cattoliche, aprendo un nuovo capitolo di collaborazione.