Nel tempo di purificazione della Quaresima questa pratica, assieme ad altre, ci aiuta a cambiare qualcosa dentro di noi.
Nel tempo di purificazione della Quaresima questa pratica, assieme ad altre, ci aiuta a cambiare qualcosa dentro di noi.
La Quaresima è un tempo di purificazione nel quale prepararsi spiritualmente a vivere la Settimana Santa. Alcuni comportamenti pratici aiutano a cambiare qualcosa dentro di noi, in modo da avvicinare la nostra vita all’insegnamento di Cristo. ACI Stampa ne propone qualcuno: trovare una piccola cosa a cui rinunciare, magari dalla quale si dipende troppo; eseguire un’azione specifica, come fare volontariato, o una devozione, per esempio pregare la coroncina della Divina Misericordia; se possibile, compiere un pellegrinaggio in una località anche vicina a dove si abita; concentrarsi su ciò che è importante, pensando più a pregare in famiglia che a seguire i social network; pianificare in anticipo tutte le attività, ad esempio non programmando niente negli orari in cui si intende eseguire la Via Crucis quaresimale o cene nei giorni in cui si vuole fare digiuno o astinenza.
A proposito del digiuno, su Famiglia Cristiana padre Gaetano Piccolo si è interrogato sulla perplessità, presente anche tra i credenti, riguardo a questa pratica. Esso è spesso considerato anacronistico o difficile da praticare se non in occasioni eccezionali, eppure fa parte della tradizione della Chiesa ed è più volte richiamato da Gesù stesso nel Vangelo. Per comprenderne il valore, bisogna considerare che è un’interruzione di un’attività umana fondamentale: il mangiare. Quest’azione ci mette in relazione con il mondo, perché riguarda l’immissione nel nostro corpo di una realtà esterna, che però può farci male o avvelenarci.
Noi, poi, non ci nutriamo solo di cibi, ma anche di parole e affetti. Per cui, estendendo simbolicamente il suo significato, il digiuno ci permette di prendere il tempo per valutare meglio ciò che ci riguarda e scegliere con consapevolezza quello con cui vogliamo nutrire il corpo e l’anima. Dal punto di vista spirituale, attraverso di esso possiamo fare spazio a Dio per accoglierlo dentro di noi grazie alla nostra forza di volontà, senza confonderlo con cose inutili o dannose. Inoltre, questo esercizio ci aiuta a crescere nella capacità di autogestirsi e di tenere lontani i demoni, sia quelli esterni dannosi anche per gli altri che quelli interni a noi. Proprio Gesù insegna che alcuni tipi di demoni possono essere scacciati solo con la preghiera e il digiuno (Mt 17,21). Ma per non essere incoerenti bisogna ricordare sempre il detto dell’abba Iperechio, uno dei padri del deserto: è meglio mangiare carne e bere vino piuttosto che divorare con la maldicenza i propri fratelli.
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