Diocesi di Ventimiglia, per tre anni niente padrini e madrine a battesimi e cresime

Il vescovo ha sospeso la loro presenza, vissuta troppo spesso come un adempimento formale o una consuetudine sociale.

Dopo la diocesi di Sulmona – Valva, anche quella di Ventimiglia – San Remo ha stabilito, ad experimentum per un triennio, la sospensione della presenza dei padrini e delle madrine nella celebrazione dei sacramenti del battesimo e della cresima. La disposizione, che entrerà in vigore il primo giugno, è stata voluta dal vescovo Antonio Suetta e motivata dal fatto che «nell’odierno contesto socio-ecclesiale la presenza dei padrini e delle madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede».

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Invece, dice il documento, la tradizione della Chiesa vuole che queste figure «accompagnino il battezzando o il cresimando perché gli siano di aiuto nel cammino della fede. Ad esigere la presenza dei padrini non è la celebrazione in quanto tale, ma la crescita nella fede del battezzando o del cresimando, per cui essi dovranno essere credenti solidi, capaci e pronti a sostenere nel cammino della vita cristiana. Il loro compito è una vera funzione ecclesiale».

Quindi, siccome il Codice di Diritto Canonico non prescrive l’obbligatorietà della loro presenza e prendendo atto delle consultazioni del Consiglio presbiteriale e del Collegio dei consultori, il vescovo ha deciso per la sospensione «allo scopo di verificare la possibilità di recuperarne l’identità e la missione ecclesiale». Il decreto specifica che questa norma non si applica al caso del battesimo dei bambini affidati o dati in adozione a persone dello stesso sesso unite di fatto o civilmente, in quanto resta in vigore un orientamento del novembre scorso.

Qui viene stabilito che la richiesta del battesimo, «legittimamente conferito ad ogni bambino a prescindere dalla specifica condizione di vita», dovrà «essere accompagnata dalla presentazione di un padrino e una madrina, idonei a garantire la formazione cristiana del bambino e muniti dei requisiti previsti dalla normativa canonica […]». La presenza di almeno un padrino o una madrina è auspicabile in quanto deve «presentare al battesimo con i genitori il battezzando bambino e parimenti cooperare affinché il battezzato conduca una vita cristiana conforme al battesimo e adempia fedelmente gli obblighi ad esso inerenti».