In una delle zone più povere della città del Myanmar i missionari aiutano così i genitori che vivono alla giornata.
In una delle zone più povere della città del Myanmar i missionari aiutano così i genitori che vivono alla giornata.
Nella discarica di Insein, ai margini della vecchia capitale del Myanmar Yangon e nei pressi di una grande prigione governativa, vivono circa trecentocinquanta famiglie, in buon parte giunte qui dopo che nel 2008 l’uragano Nargis aveva causato morte e distruzione. Andando a fare la spesa nel mercato locale, p. José Magro, missionario del Pime che opera con l’organizzazione New Humanity International, si è reso conto che i bambini piccoli passano la maggior parte della giornata da soli mentre i genitori sono occupati a raccogliere rifiuti per rivenderli o a lavorare in fabbrica.
Chiacchierando tra le bancarelle, ha fatto amicizia con la gente del posto, che ha iniziato a invitarlo a casa per bere un tè o mangiare una ciotola di riso. È nata così l’idea di aprire un asilo chiamato Alveare d’oro, che volutamente non ha riferimenti religiosi perché non verrebbero capiti. P. José, che si accontenta della sola testimonianza, ha spiegato la scelta di questo nome ad AsiaNews: «L’alveare, più di altre immagini, richiama l’idea della cura: le api appena nate devono aspettare almeno ventuno giorni prima di lasciare la loro cella mentre le api più grandi le accudiscono e le nutrono con la pappa reale., L’oro, invece, l’abbiamo scelto perché è il colore del Myanmar, terra dorata del buddhismo».
Inizialmente, le famiglie si sono mostrate diffidenti, in quanto di solito gli insegnati che vanno a casa loro lo fanno per comunicare che i figli si sono comportati male. Ma pian piano i genitori hanno capito che la scuola è utile sia per i bambini che per loro. Infatti, parlandoci assieme le maestre hanno scoperto che ai piccoli viene assicurato un solo pasto al giorno, mentre all’asilo possono fare anche un pranzo, spesso a base di carne o uova, alimenti che qui non ci si può permettere. Così, da qualche mese l’Alveare d’oro sei maestre gestiscono sessanta bambini, metà al mattino dalle otto alle dodici e metà al pomeriggio dalle dodici alle sedici.
Altre due maestre riportano i piccoli a casa, sfruttando l’occasione per parlare con i genitori, capire se ci sono situazioni di difficoltà e, se necessario, fare qualcosa per loro. Purtroppo, l’alcolismo è un costume diffuso, anche perché una fiaschetta costa meno di una bottiglia di latte. Inoltre, nella discarica praticamente nessuno è iscritto all’anagrafe e ha i documenti necessari, per cui per lo Stato non esiste e non può accedere alle cure sanitarie o all’istruzione. Questa iniziativa di solidarietà è sbocciata in una situazione di conflitto civile, che sta devastando il Myanmar da quasi un anno e mezzo.
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