La Bibbia è il miglior vaccino contro la chiusura e l’autoconservazione

Riflessioni di Papa Francesco sul tema Bibbia e vita in occasione del congresso internazionale promosso dalla Federazione Biblica Cattolica.

“«La parola di Dio è viva» (Eb 4,12): non muore e nemmeno invecchia, rimane per sempre (cfr 1 Pt 1,25). Resta giovane al cospetto di tutto ciò che passa (cfr Mt 24,35) e preserva chi la mette in pratica dall’invecchiamento interiore. È viva e dà vita. È importante ricordare che lo Spirito Santo, il Vivificatore, ama operare attraverso la Scrittura. La Parola porta infatti nel mondo il respiro di Dio, infonde nel cuore il calore del Signore. […] La Bibbia non è una bella raccolta di libri sacri da studiare, è Parola di vita da seminare, dono che il Risorto chiede di accogliere e distribuire perché ci sia vita nel suo nome (cfr Gv 20,31).”

Al congresso internazionale promosso dalla Federazione Biblica Cattolica, che si è svolto ieri in occasione del suo cinquantesimo anniversario, Papa Francesco ha affrontato il tema Bibbia e vita. Per rendere la Parola un’insostituibile iniezione di vita, sono fondamentali le omelie, in quanto la predicazione non è un esercizio di retorica o un insieme di sapienti nozioni umane, ma è condivisione dello Spirito, della Parola divina che ha toccato il cuore del predicatore, il quale comunica quel calore, quella unzione.

“La Parola dà vita a ciascun credente insegnando a rinunciare a sé stessi per annunciare Lui. In questo senso agisce come una spada tagliente che, entrando in profondità, discerne pensieri e sentimenti, porta alla luce la verità, ferisce per risanare (cfr Eb 4,12; Gb 5,18). La Parola porta a vivere in modo pasquale: come seme che morendo dà vita, come uva che attraverso il torchio dà vino, come olive che danno olio dopo essere passate nel frantoio. Così, provocando radicali doni di vita, la Parola vivifica. Non lascia tranquilli, mette in discussione.”

Per il Papa, la Chiesa, che si nutre della Parola, deve vivere per annunciare la Parola, non parlandosi addosso, ma calandosi nelle strade del mondo, nei luoghi dell’annuncio. La Bibbia è il suo miglior vaccino contro la chiusura e l’autoconservazione e una Chiesa fedele alla Parola non deve aspettarsi di essere apprezzata.

“L’Apostolo Paolo […] verso il termine di una lettera scrive: «Per il resto fratelli, pregate». Come lui, anch’io chiedo a voi di pregare. Ma san Paolo specifica il motivo della preghiera: «perché la parola del Signore corra» (2 Ts 3,1). Preghiamo e diamoci da fare perché la Bibbia non resti in biblioteca tra tanti libri che ne parlano, ma corra per le strade del mondo e si attendi dove la gente vive.”

Leggi qui il testo completo del discorso