La disputa del Nilo

Sudan ed Egitto guardano con preoccupazione alla costruzione in Etiopia di un’enorme diga per la produzione di energia elettrica.

Durante l’Angelus nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di quest’anno, Papa Francesco ha detto di seguire con particolare attenzione la situazione delle complicate trattative tra Egitto, Etiopia e Sudan in merito alla gestione delle acque del Nilo, facendo appello al necessario dialogo tra i leader politici dei tre stati affinché il fiume continui a essere una linfa di vita che unisce e non divide. Questa dichiarazione è giunta fino in Sudan, dove si segue con preoccupazione la costruzione in Etiopia della Grand Ethiopian Renaissance Dam, un’enorme diga per la produzione di energia elettrica.

Lo riferisce all’Agenzia Fides mons. Yunan Tombe Trille Kuku, vescovo di El Obeid e presidente della Conferenza Episcopale del Sudan. Questo Paese, assieme all’Egitto, teme una forte riduzione della portata d’acqua nel proprio territorio. Il rischio di un conflitto è legato alla volontà politica e diplomatica di dialogo, che deve partire dal fatto che storicamente gli abitanti stanziati lungo le rive del Nilo Azzurro hanno beneficiato del fiume per l’agricoltura, la pesca e il trasporto senza grandi conflitti. Mons. Tombe spiega, convinto che la preoccupazione del pontefice sia di enorme incoraggiamento:

«Seguendo i mass media e ascoltando le dichiarazioni politiche dei leader delle tre nazioni, tutti esprimono il loro ragionevole diritto all’utilizzo delle acque del fiume Nilo. […] Sia l’Egitto sia il Sudan hanno promosso il loro progresso socioeconomico costruendo alcune dighe nei loro territori. L’Etiopia pensa di agire allo stesso modo costruendo una diga nel proprio territorio. […] L’’invito del Papa a tutte le parti coinvolte è quello di incoraggiare il cammino del dialogo affinché il fiume eterno continui ad essere fonte di vita per tutti i Paesi coinvolti diventando un fattore unificante invece che un elemento divisivo di inimicizia, incomprensione e conflitto.»