Un distretto scolastico dello Utah ha vietato la Bibbia

In alcune scuole elementari e medie di questo stato americano non potrà più essere letto il testo sacro dei cristiani.

Un libro nelle cui pagine si trovano battaglie violente, incesti, prostituzione, stupri è stato vietato nelle scuole elementari e medie del distretto scolastico di Davis, nello stato americano dello Utah, in quanto ritenuto non adatto a bambini e ragazzi che stanno crescendo. Potrebbe essere una notizia relativamente poco interessante, se il testo in questione non fosse la Bibbia. Proprio il libro sacro dei cristiani, seppur non nella versione cattolica, è stato bandito dagli spazi deputati all’educazione.

Come riporta Avvenire, la decisione è arrivata dopo che un genitore aveva protestato contro certi racconti biblici troppo estremi per rischiare di essere letti dai giovanissimi, arrivando anche a parlare di pornografia. Così, una commissione di genitori e insegnanti si è attivata e ha accolto la sua lamentela, vietando la Bibbia nelle aule di elementari e medie. È un periodo di decisioni difficili per la commissione, visto che sta esaminando anche uno dei libri sacri dei mormoni, la cui religione è molto diffusa nello Utah, perché farebbe troppi riferimenti alla violenza tra battaglie, decapitazioni e rapimenti.

La Bibbia rimane disponibile nelle biblioteche dei licei del distretto scolastico, visto che per le leggi dello stato non rientra tra i titoli indecenti. Ma negli USA questa volontà polemica di vietare libri si sta decisamente allargando. In Florida il governatore, ora candidato alla Casa Bianca, ha vietato decine di testi di matematica perché ritenuti politici, mentre in vari stati sono stati rimossi dalle biblioteche testi offensivi dal punto di vista razziale oppure che trattano argomenti lgbtq. L’ondata della cosiddetta cancel culture, dunque, continua, cancellando la storia in base all’ideologia di turno invece di dare gli strumenti per comprenderla secondo ciò che oggi è ritenuto accettabile.

La Bibbia propone certamente pagine forti nelle quali si parla delle bassezze del genere umano, ma fornendo anche il senso di questo male e proponendo una via verso il bene e la salvezza. Vietarne la lettura nelle scuole significa togliere agli adulti una possibilità di educare le giovani generazioni facendo loro riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ai bambini l’occasione di confrontarsi con una visione della vita e dell’uomo diversa dalle ideologie contemporanee. È un meccanismo pericoloso, che alimenta la progressiva disumanizzazione contemporanea.