Il Documento di lavoro per la tappa continentale del sinodo è la sintesi delle consultazioni della prima fase sinodale.
Il Documento di lavoro per la tappa continentale del sinodo è la sintesi delle consultazioni della prima fase sinodale.
Il nuovo Documento di lavoro per la tappa continentale del sinodo che ha come tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, frutto delle sintesi risultanti dalla consultazione dei fedeli nella prima fase del processo in corso, sarà al centro del tempo di ascolto, dialogo e discernimento delle sette assemblee sinodali continentali, che si riuniranno tra gennaio e marzo 2023 in sintonia col passo biblico “Allarga lo spazio della tua tenda” (Is 54,2).
La prima parte è dedicata ai frutti dell’esperienza di questo camminare insieme, con le sue forze, come il metodo della conversazione spirituale che ha consentito a molti di guardare con onestà alla realtà della vita ecclesiale, e le sue ombre, ad esempio la resistenza di una parte del clero e la passività dei laici timorosi di esprimersi liberamente. Una seconda, più sviluppata, approfondisce intuizioni, tensioni, interrogativi, questioni emersi durante l’ascolto e che singolarmente convergono su molti punti nonostante la provenienza da contesti ecclesiali e culturali assai diversi. Una terza segnala i passi individuati per andare avanti come Chiesa locale in uno stile sinodale.
Sono tanti gli argomenti affrontati nel documento, a partire dalla necessità di una Chiesa capace di inclusione radicale, appartenenza condivisa e profonda ospitalità. Al suo interno, vengono segnalati come ostacoli strutturali a questa visione le gerarchie che favoriscono tendenze autocratiche, la cultura clericale e individualista che isola i singoli e frammenta le relazioni tra sacerdoti e laici, le disparità socio-culturali ed economiche che avvantaggiano le persone ricche e istruite. Inoltre, se da una parte molti membri del clero si sentono soli e isolati, dall’altra si avverte una preoccupante incapacità di coinvolgere giovani, disabili, divorziati risposati, genitori single, persone LGBTQ. Poi, la crescita del numero di famiglie interconfessionali e interreligiose e il riconoscimento della ricchezza delle culture locali pongono ulteriori sfide specifiche.
In merito all’affermazione del valore delle vocazioni di tutti i battezzati, la sintesi segnala l’importanza di liberare la Chiesa dal clericalismo, sulla base di un desiderio profondo di esercizio relazionale, collaborativo, solidale e corresponsabile delle leadership episcopale, sacerdotale, religiosa e laicale. Questo riguarda innanzitutto il ruolo delle donne, per le quali si chiede da tutti i continenti una valorizzazione come membri del Popolo di Dio con pari dignità degli uomini. In particolare, le questioni hanno a che fare con un loro ruolo attivo nelle strutture di governo degli organismi ecclesiali, la possibilità di predicare in ambito parrocchiale, il diaconato femminile. Le posizioni sull’ordinazione presbiterale femminile sono invece diversificate: per una parte è auspicata, per un’altra non è un’opzione percorribile.
Anche la celebrazione delle liturgie è stata messa sotto esame secondo l’ottica sinodale, rilevando come aspetti limitanti il protagonismo liturgico del sacerdote e la passività dei partecipanti, la distanza della predicazione dalla bellezza della fede e dalla concretezza della vita, la separazione tra la vita liturgica dell’assemblea e la rete famigliare della comunità. Quasi unanimemente la qualità delle omelie è stata segnalata come un problema. Per questo, in molti contributi si chiede la partecipazione attiva dei fedeli, valorizzando tutti i ministeri e riconoscendo tutti i carismi.
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Luca Frildini
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