Appartenenti alla tribù degli Achuar, sono stati ordinati in una cerimonia cattolica ma con influenze amazzoniche.
Appartenenti alla tribù degli Achuar, sono stati ordinati in una cerimonia cattolica ma con influenze amazzoniche.
In una delle zone più difficili da raggiungere della foresta amazzonica, ai confini estremi del vicariato apostolico di Yurimaguas, due diaconi indigeni recentemente ordinati stanno per iniziare la loro missione. In uno dei pueblo tra i più isolati del Perù, dove vive la tribù degli Achuar, una sotto-etnia del popolo Jívaro, si continua dunque a sperimentare quella che per papa Francesco è una Chiesa dal volto amazzonico.
Infatti, come si legge su Mondo e Missione, la missione di Kuyuntsa ha aggiunto i nativi Mashinkiash Shirap Chau e Timias Timias Uwiti ad altri cinque diaconi permanenti, in un concreto percorso di accompagnamento del popolo di questa parte di Amazzonia condotto dal missionario salesiano don Diego Clavijo, sulla scia del lavoro fatto per trent’anni da don Luis Bolla, di cui è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione. Durante la cerimonia di ordinazione, cattolica ma con influenze amazzoniche, sono stati istituiti anche sette ministri dell’eucarestia e due ministri degli infermi.
Come nelle originali Comunità ecclesiali di base, i diaconi hanno il compito di animare la celebrazione della Parola di Dio, realizzare un piano pastorale, programmare i prossimi sacramenti e lavorare al fianco anche di coloro che non sono cattolici ma vivono nel territorio di loro competenza. Padre Diego Clavijo ha commentato così la sua esperienza:
«Siamo una comunità che sta crescendo anno dopo anno in intensità e forze a disposizione. Grazie a queste ordinazioni, la chiesa peruviana avrà una presenza capillare in queste zone. Fino a ora, i nostri cinque diaconi hanno lavorato alla frontiera con l’Ecuador, nella zona più a nord della missione. I due nuovi ordinati saranno invece mandati al sud del nostro territorio a lavorare al fianco dei popoli Kandozi e Kichwa. […] Sull’esempio e sulla strada tracciata da don Bolla, stiamo portando avanti il processo di crescita di questa chiesa autoctona che al classico rito romano aggiunge elementi del popolo Achuar e della tradizione amazzonica. Il seme piantato da padre Bolla sta cominciando a dare davvero i suoi frutti.»
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