La lezione di 150 anni fa del beato Giuseppe Toniolo basata sul primato dell’etica nelle leggi economiche è ancora attuale.
La lezione di 150 anni fa del beato Giuseppe Toniolo basata sul primato dell’etica nelle leggi economiche è ancora attuale.
L’economia deve contribuire «più efficacemente alla soluzione del grande problema del secolo nostro, che è quello di conciliare i nuovi sistemi industriali e la nuova vita economica da cui dipendono le ragioni dell’utile col rispetto e il rinnovamento dei sentimenti etici da cui dipendono i destini, il decoro e la pace della società». Queste parole non sono state pronunciate oggi, momento storico in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, ma centocinquant’anni fa da un giovane professore ventottenne, il trevigiano Giuseppe Toniolo (1845-1918). Il 5 dicembre 1873 colui che diventerà uno stimato sociologo ed economista, poi beatificato, espose, nella prelezione intitolata “Dell’elemento etico quale fattore intrinseco delle leggi economiche” per la libera docenza di Economia politica all’Università di Padova, il nucleo dottrinale che avrebbe sviluppato nel corso della sua carriera.
Il pensiero e l’azione di Toniolo, un cattolico laico che credeva nella santità e agiva per creare una società di santi, sono validi ancora oggi per riconoscere le virtù umane e cristiane importanti per la Chiesa e la vita di tutti. Come spiega Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, egli ha promosso il primato della persona, l’alleanza tra capitale, impresa e lavoro, la mutualità e la cooperazione, la priorità dell’etica e della giustizia su un’economia utilitaristica fatta solo di dare e avere, una democrazia sociale ordinata secondo i principi della sussidiarietà e dal bene comune, la pace e la cooperazione internazionale. Tutti questi temi sono ancora, purtroppo, di drammatica attualità.
L’importanza della cultura del dono, il ruolo dell’economia civile, l’esigenza di un modello di sviluppo più umano, giusto e solidale, la salvaguardia del creato come bene universale sono alla base anche delle azioni dell’economista. Egli è stato consulente di Leone XIII per l’enciclica Rerum novarum del 1891, presidente dell’Unione Popolare, fondatore delle Settimane sociali nel 1907, sostenitore della nascita dell’Università Cattolica, guida e riformatore di Azione Cattolica. Inoltre il beato, sepolto nel duomo di Pieve di Soligo, si occupò degli statuti della Latteria Soligo, storica società agricola cooperativa fondata nel 1883 tra le colline trevigiane: la sua teoria economica veniva così resa concreta. Giuseppe Toniolo, che centocinquant’anni fa guardava già lontano, può dunque essere uno dei riferimenti per sviluppare anche nel nostro tempo un’economia autenticamente umana.
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