La cabina primaria e l’ambito territoriale di una comunità energetica

Questo particolare impianto elettrico è fondamentale perché circoscrive il perimetro entro cui è possibile costituire una CER.

Quando si parla di comunità energetiche rinnovabili (CER, clicca qui per saperne di più), un ruolo fondamentale è attributo alle cabine primarie, che, per vincolo normativo, circoscrivono il perimetro territoriale entro cui è possibile costituirne una. La cabina primaria è un impianto elettrico che ha la funzione di trasformare l’energia in ingresso ad alta tensione (ad esempio 132 o 150 chilovolt) in energia a media tensione (come 10 o 20 kV in base all’area geografica da rifornire). Questa trasformazione consente all’energia di essere distribuita in maniera più capillare e, quindi, essere fruibile più efficientemente da cittadini, enti e imprese.

Con la delibera 727/2022/R/eel dello scorso dicembre, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha approvato il Testo integrato autoconsumo diffuso (TIAD), il quale disciplina le modalità di valorizzazione dell’autoconsumo diffuso per le configurazioni previste dai decreti legislativi 199/21 e 210/21, tra cui anche le comunità energetiche. Stando alle disposizioni regolatorie e legislative, per accedere al servizio di autoconsumo diffuso i punti di connessione alla rete elettrica facenti parte della configurazione – ovvero, nel caso di una CER, quelli relativi ai suoi membri – devono essere ubicati nella porzione della rete di distribuzione sottesa alla stessa cabina primaria individuata secondo quanto previsto dall’articolo 10 del TIAD.

In base a quanto stabilito da quest’ultimo, spetta alle imprese distributrici di energia elettrica che dispongono di cabine primarie, ciascuna per l’ambito geografico di competenza, individuare soluzioni per identificare l’area sottesa a ogni cabina primaria e rendere l’informazione pubblica e fruibile. In tal senso, E-distribuzione ha pubblicato una mappa (clicca qui per aprirla) che copre quasi tutto il territorio italiano dove è possibile inserire un indirizzo per visualizzare il codice dell’area corrispondente, composto da undici cifre alfanumeriche, e il suo perimetro. Ad esempio, l’identificativo del centro della città di Padova è AC001E00906.

Se si vanno a guardare le aree sottese alle cabine primarie che ricadono nel territorio della diocesi padovana, si arriva a contarne oltre quaranta, con i perimetri di molte di esse che travalicano i suoi confini. Pure una diocesi piccola, come quella di Pozzuoli che si estende per poco più di cento chilometri quadrati, è suddivisa in molteplici zone di competenza. Ciò significa che praticamente ovunque non è possibile costituire una sola comunità energetica a livello diocesano. Ma una singola area comprende un territorio alquanto ampio, spesso sovracomunale, che permette a parrocchie, enti religiosi, associazioni, scuole paritarie, istituti socio-assistenziali, ecc. che vogliono costituire una CER di unirsi anche a realtà non nelle immediate vicinanze.

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