Comunità energetiche rinnovabili: le scelte sugli impianti

Ci sono diverse modalità per dotarsi di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile: vediamo quali.

Uno dei requisiti essenziali per costituire una comunità energetica rinnovabile (CER, clicca qui per saperne di più) è che al suo interno ci sia almeno un impianto a fonte rinnovabile che produca l’energia elettrica necessaria alla condivisione tra i membri. La normativa ammette la possibilità di avere in una CER esclusivamente impianti che arrivino fino a una potenza di 1 MWp (megawatt di picco, ovvero la potenza elettrica massima producibile in condizioni standard). La tecnologia più usata è quella fotovoltaica, ma non sussiste nessuna preclusione all’adozione di altre soluzioni, ad esempio l’eolico e i sistemi di accumulo (storage).

Le superfici su cui poter installare un impianto fotovoltaico sono i tetti (sia quelli a falde sia i lastrici solari, ovvero le coperture generalmente piane e calpestabili che si possono trovare in certi condomini e nei capannoni), le pensiline (ad esempio quelle dei parcheggi) e i terreni industriali. È dunque importante specificare che non possono essere presi in considerazione i terreni agricoli, in quanto il Decreto Energia 17/2022 ha eliminato l’opzione di erogare incentivi statali nel caso di pannelli collocati su questo tipo di suolo. Quindi, se una diocesi, una parrocchia o un istituto religioso possiede dei campi a uso agricolo, questi non possono rientrare tra le superfici disponibili per una CER.

Ci sono diverse modalità con cui una comunità energetica rinnovabile può dotarsi di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile ed Enel X Italia, partner di Rete Sicomoro, può supportarla a seconda delle esigenze. Se un suo membro ne possiede già uno, Enel X si occupa di farlo rientrare senza alcun tipo di investimento tra i beni (asset) della CER, ma esclusivamente con i suoi consumi, andandolo poi a remunerare attraverso una percentuale dell’energia condivisa. Nel caso in cui un ente abbia la volontà di acquistare un impianto fotovoltaico e la capacità di investire per averne uno di sua proprietà, può comperarlo direttamente da Enel X, che oltre alla fornitura si occupa della posa in opera delle varie componenti (moduli fotovoltaici ad alti rendimento e resa, inverter di stringa, strutture di sostegno, impiantistica e collegamenti elettrici).

Infine, se un ente che fa parte di una CER non ha le risorse economiche o l’intenzione di investire in un impianto di proprietà, Enel X può agire come energy services company (ESCO), progettando e realizzando l’impianto dietro conferimento di un titolo di disponibilità della superficie da parte dell’organizzazione. In generale, qualsiasi sia l’opzione scelta, Enel X prevede la progettazione, il collaudo e l’assistenza per la presentazione della pratica di connessione alla rete elettrica e delle pratiche autorizzative presso gli enti competenti (comune, Agenzia delle dogane, Terna, Gestore dei Servizi Energetici), nonché l’assistenza e la consulenza per la gestione delle pratiche relative al Decreto Fer 1, che disciplina il regime di incentivazione per l’energia prodotta dalle comunità energetiche rinnovabili.

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