Un’enorme cattedrale è riemersa dalle sabbie del Sudan

Nel sito archeologico di Old Dongola, sulle rive del Nilo, è stato portato alla luce un imponente abside con pitture murali.

Dalle sabbie rossastre del sito archeologico di Old Dongola, situato sulla riva orientale del tratto del Nilo in Sudan, sono riaffiorati i resti di ciò che potrebbe essere la più grande chiesa conosciuta della Nubia medievale. Come riporta Mediterraneo Antico, gli archeologi del Centro Polacco di Archeologia Mediterranea dell’Università di Varsavia, che lavorano in questo luogo dal 1964, hanno probabilmente trovato la sede arcivescovile che governava la Chiesa nubiana in una zona che insisteva su mille chilometri del lunghissimo fiume africano.

Nel medioevo, Dongola, snodo di vie carovaniere, era una delle città più importanti dell’area: tra il IV e il XIV secolo fu la capitale di Makuria, uno dei tre regni cristiani della Nubia. Con l’arrivo del cristianesimo, vi furono costruite molti edifici di culto e conventi e il suo vescovato sovrintendeva anche a quello di Faras, la capitale di Nobadia, dove sessant’anni fa fu scoperta una cattedrale decorata con dipinti murali.

Pochi mesi fa, i ricercatori hanno iniziato a portare alla luce un’abside di sei metri di diametro, la più imponente dell’epoca medievale nubiana, e un muro adiacente. Le pareti, sulle quali sono state trovati dipinti raffiguranti due ordini di figure monumentali, potrebbero avere un’altezza di dieci metri (al momento lo scavo è a nove metri di profondità). Ciò significa che la struttura era altissima, come un moderno palazzo di tre piani, e doveva essere larga circa ventisei metri. Inoltre, lì vicino è stata trovata la cupola di una grande tomba con un diametro di sette metri e mezzo, verosimilmente la sepoltura di un vescovo.

Il complesso monumentale si trovava al centro di una città che si estendeva su duecento ettari ed era degno della capitale dei regni congiunti di Makuria e Nobadia. Infatti, nei pressi sorgevano anche un palazzo e vaste ville appartenenti all’élite statale ed ecclesiale. L’ipotesi degli archeologi che la chiesa ritrovata sia l’antica cattedrale si basa sul confronto con quella di Faras, che presenta forti analogie. Anch’essa era al centro della cittadella e al suo fianco vi era una tomba a cupola, individuata come quella del vescovo Joannes, con dimensioni decisamente minori visto il diametro di solo un metro e mezzo. Quella che finora era ritenuta la cattedrale di Dongola, un edificio fuori del centro che per secoli ha influenzato l’architettura religiosa locale, è stata dunque sostituita dal più grande edificio di culto conosciuto dell’antica Nubia cristiana.