Gli enti del Terzo settore dovrebbero avere un codice di qualità e autocontrollo

Le linee guida per dotarsi di uno strumento che valorizzi la dimensione etica e la coerenza tra obiettivi e pratiche organizzative e gestionali.

Negli ultimi anni, il Terzo settore è cresciuto moltissimo e, a causa di ciò, è sempre più esposto a scelte e comportamenti che potrebbero non essere pienamente coerenti con la propria natura. Per questo, il Forum Nazionale del Terzo Settore, che rappresenta ottantotto organizzazioni tra cui Acli, Agesci, Csi, Ctg, Exodus, Focsiv, Misericordie, Salesiani per il Sociale, Uneba, ha redatto delle Linee guida per un codice di qualità e autocontrollo per gli organismi di Terzo settore destinate alle organizzazioni. L’obiettivo è quello di fornire agli enti uno strumento per redigere un proprio documento di qualità e autocontrollo, responsabilizzandoli nella valorizzazione della propria dimensione etica e nella coerenza tra i propri obiettivi e le pratiche organizzative e gestionali.

Il Codice di Qualità e Autocontrollo è un documento ufficiale dell’ente che contiene l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità dell’organizzazione nei confronti di tutti gli stakeholder e dell’interesse generale. In sostanza, è una sorta di codice etico finalizzato all’individuazione dei requisiti di qualità. Dotarsi di questo modello è utile per:
– tenere sotto controllo e rendere trasparenti le attività a rischio;
– fare delle scelte consapevoli ed etiche;
– accettare una continuità d’azione della vigilanza sulle attività a rischio;
– sacrificare l’interesse a vantaggio di altri valori, come l’utilità sociale, la sicurezza, la dignità umana.

La scelta di predisporre un Codice di questo tipo va fatta prima di tutto per l’organizzazione stessa, perché permette di monitorare costantemente e in maniera codificata le proprie attività e di evitare di incorrere in irregolarità di carattere etico o giuridico. Ad esempio, nei reati legati alla responsabilità amministrativa di amministratori, dirigenti e dipendenti, l’ente non risponde qualora provi di aver adottato preventivamente e attuato efficacemente un modello di organizzazione, gestione e controllo. Inoltre, gli enti sono chiamati dalla legge di riforma del Terzo settore a seguire parametri di trasparenza e accountability, tra cui forme e modalità di organizzazione, obblighi di controllo interno, rendicontazione, trasparenza e informazione.

Leggi qui le Linee guida per un codice di qualità e autocontrollo