Da questo mese scatta l’obbligo di emettere la fattura elettronica per tutte le associazioni con ricavi e compensi oltre i 25.000 euro.
Da questo mese scatta l’obbligo di emettere la fattura elettronica per tutte le associazioni con ricavi e compensi oltre i 25.000 euro.
Fino al mese scorso, non avevano l’obbligo di emettere la fattura elettronica tutte le associazioni con partita Iva che avessero scelto il regime forfettario e, nell’esercizio precedente, avessero conseguito ricavi non superiori a 65.000 euro derivanti dall’esercizio di attività commerciali. Ma con il cosiddetto decreto Pnrr 2, come si legge su Cantiere Terzo Settore, questo esonero è soggetto a una progressiva abrogazione. Con l’inizio di luglio di quest’anno, le associazioni che nell’anno precedente hanno avuto ricavi o percepito compensi per un importo che vada oltre i 25.000 euro devono attivare la fatturazione elettronica. Dal primo gennaio 2024, questa sarà obbligatoria a prescindere dai guadagni.
Calcolare l’ammontare dei ricavi per verificare che non superi la soglia prevista non è così chiaro, in quanto la norma non parla esplicitamente, come prima, di una limitazione a quelli commerciali. Per prudenza, quindi, potrebbe essere opportuno tenere conto anche dei ricavi decommercializzati, escludendo solo le entrate quali i contributi associativi annuali e le erogazioni liberali. Un’associazione di nuova costituzione, che non può basarsi su un bilancio precedente, se presuppone di andare oltre l’importo indicato già nel primo esercizio è consigliabile che attivi da subito la fatturazione elettronica.
L’emissione della fattura elettronica riguarda solo le prestazioni di natura commerciale, quindi non pagamenti come la quota versata da un socio per iscriversi a un corso. Con il regime forfettario, l’associazione è esonerata dall’emetterla anche nel caso dei servizi diversi da quelli di pubblicità, sponsorizzazione e cessione dei diritti di ripresa televisiva e trasmissione radiofonica, dove basta una ricevuta Iva inclusa.
Per coloro che sono tenuti alla fatturazione elettronica a partire dal primo luglio 2022, fino al prossimo 30 settembre non verrà applicata la sanzione relativa all’obbligo di trasmettere telematicamente la fattura entro i dodici giorni dalla realizzazione della prestazione (ovvero la data di cessione di un bene o di riscossione del costo di un servizio), se ciò avviene comunque entro la fine del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Infine, le fatture elettroniche, sia quelle emesse che quelle ricevute, vanno obbligatoriamente conservate nell’area “Fatture e corrispettivi” all’interno del proprio profilo sul portale Fisconline oppure con una società abilitata.
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