Nelle baraccopoli brasiliane il vuoto della politica nella gestione dell’emergenza è occupato dalle organizzazioni malavitose.
Nelle baraccopoli brasiliane il vuoto della politica nella gestione dell’emergenza è occupato dalle organizzazioni malavitose.
«Attenzione a tutti gli abitanti. Coprifuoco a partire da oggi, dalle 20. A chi sarà visto per strada dopo questo orario insegneremo cosa significa avere rispetto per gli altri».
Questo è uno dei messaggi che i capi delle organizzazioni criminali delle favelas più popolose del Brasile hanno inoltrato sui cellulari dei loro abitanti, come riporta Mondo e Missione. Da Rio de Janeiro a San Paolo, nelle baraccopoli il coprifuoco per fronteggiare la diffusione del nuovo coronavirus non è appannaggio dello Stato, ma della malavita. Le foto che circolano di giovani armati di fucile e pistola che controllano le strette strade fanno capire quello che può succedere a chi decida di non rispettare questa regola.
Bolsonaro ha affrontato in modo contraddittorio l’emergenza pandemica e il governo brasiliano si sta scontrando con i governatori degli Stati per la sua gestione. Così, le favelas si organizzano da sole, anche da un punto di vista assistenziale. Infatti, sono le Ong e le associazioni che stanno provvedendo a sostenere le famiglie e le persone più povere di queste comunità, creando una rete di solidarietà. Dove non esistono nemmeno servizi di base come l’acqua potabile, la propagazione del coronavirus è un rischio davvero alto. Qui, dove già si sta soffrendo per la perdita del lavoro e la sospensione delle attività commerciali, l’autoisolamento sarebbe impensabile senza gli ordini imposti dai capi delle organizzazioni criminali.
Come fa ad affrontare questa crisi il 72% delle madri abitanti nelle baraccopoli brasiliane (pari a circa 3,7 milioni di donne, secondo una ricerca di Data Favela del 26 e 27 marzo 2020 pubblicata dalla Bbc Brasil) che vivono sole con i propri figli e non riescono a comprare alimenti per i propri figli a causa della perdita del lavoro per la pandemia? Il 92% delle madri ritiene inoltre che, dopo un mese di quarantena, sarà impossibile comprare qualsiasi tipo di cibo.
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