La florida vocazione religiosa in Vietnam

Quest’estate a Ho Chi Minh City dieci giovani hanno pronunciato i primi voti per entrare nella Società delle divine vocazioni.

Era il 2017 quando p. Rosario Taliano, missionario della Società delle divine vocazioni, individuò il Vietnam come terra di missione per l’annuncio del Vangelo. Già delegato per l’Indonesia del suo ordine, chiese a tre confratelli di trasferirsi a Ho Chi Minh City (l’ex Saigon) per cercare candidati al sacerdozio. Da quel primo nucleo di padri insediatosi nella città quest’estate sono sorti i primi frutti. Come scrive AsiaNews, il 19 agosto scorso dieci giovani vietnamiti hanno pronunciato i primi voti durante una cerimonia che ha visto la partecipazione di decine di religiosi e centinaia di fedeli provenienti da diverse zone della metropoli, tra i quali c’era il superiore generale della Società delle divine vocazioni p. Antonio Rafael Do Nascimento.

P. Valentinus Lesak ha raccontato che, «Inizialmente, la nostra casa di formazione in Vietnam ha accettato cinque locali che volevano unirsi a noi» e che dall’arrivo di p. Taliano «sempre più giovani vietnamiti hanno espresso il loro desiderio di unirsi alla nostra comunità. Abbiamo una forte aspettativa che sempre più giovani si uniscano». Nel Paese del Sud-est asiatico ci sono ventisette diocesi e a Ho Chi Minh City la vocazione per la vita consacrata si è dimostrata florida, per una missione che in passato si è spesso svolta con discrezione per non irritare le autorità centrali e locali della Repubblica Socialista. Oggi, invece, c’è maggiore libertà.

Proprio quest’estate, infatti, la Santa Sede e il governo del Vietnam hanno raggiunto un accordo sullo statuto del rappresentante pontificio residente e del relativo ufficio. Come riportato dall’Agenzia Fides, l’intesa è stata siglata il 27 luglio in Vaticano in occasione della visita del presidente vietnamita Vo Van Thuong, sulla base di quanto concordato nel corso della decima sessione del Gruppo di lavoro congiunto Vietnam-Santa Sede svoltasi il 31 marzo scorso in Vaticano. L’incontro del presidente con Papa Francesco ha infine suggellato questo traguardo.

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