Francia, un codice QR indicherà se i preti sono sottoposti a restrizioni

Anche per la lotta agli abusi, la Conferenza episcopale introdurrà un nuovo strumento di controllo per diaconi, sacerdoti e vescovi.

Soprattutto per la lotta agli abusi nella Chiesa, la Conferenza episcopale francese introdurrà entro la fine dell’anno una tessera di riconoscimento per diaconi, sacerdoti e vescovi, con la quale si potrà verificare se esistono restrizioni per l’esercizio delle attività liturgiche e pastorali a loro carico. Il dispositivo contiene un codice QR che, attivato nel caso in cui sia ritenuto necessario, permetterà di accertare l’assenza o meno di limitazioni, si legge su Avvenire.

Se appare il colore verde, non ci sono problemi; se compare quello arancione, vuol dire che esistono determinati impedimenti, non necessariamente legati a sanzioni disciplinari (ad esempio quando il sacerdote, nel primo anno di ministero, non è autorizzato a confessare); il rosso, infine, si riferisce al divieto di celebrare e confessare, anche in presenza di situazioni disciplinari pendenti (è la circostanza in cui un sacerdote è indagato o riconosciuto colpevole di abusi).

La tessera potrà essere chiesta per un controllo solamente da persone autorizzate, come i responsabili di una parrocchia o di un santuario che accolgano dei consacrati esterni nel periodo estivo o in occasione di grandi eventi di fede. Rispetto al tradizionale celebret cartaceo, di cui è una sorta di versione digitale modernizzata, essa supera tutta una serie di inconvenienti: il formato è unico su scala nazionale e, quindi, non ci saranno varie versioni rilasciate dai singoli vescovi o superiori; non c’è possibilità di falsificazione; l’aggiornamento dei dati è più semplice e regolare, visto che avverrà abitualmente con cadenza annuale (ma in caso di condanna, canonica o civile, sarà immediato).

L’approvazione di questo nuovo strumento tecnologico e delle regole di condotta per un suo utilizzo armonioso ed efficace è frutto di una riflessione durata anni. Approvato dai vescovi francesi nel novembre 2021 in uno spirito di massima trasparenza, a breve diventerà parte della vita della Chiesa. Il vescovo Alexandre Joly, portavoce della Conferenza episcopale, ha dichiarato che questa decisione contribuirà a «rendere la Chiesa sicura», sottolineando che la misura rappresenta «un modo di rispettare il sacramento», che non appartiene agli uomini, ma è «la proprietà di Dio».