L’istituto educativo del Patriarcato latino di Gerusalemme era un luogo di rifugio per centinaia di palestinesi sfollati.
L’istituto educativo del Patriarcato latino di Gerusalemme era un luogo di rifugio per centinaia di palestinesi sfollati.
Una delle due scuole di Gaza bombardate domenica dall’esercito israeliano appartiene al Patriarcato latino di Gerusalemme. Considerata un obiettivo nella guerra contro Hamas, dopo aver chiuso all’inizio del conflitto è diventata un luogo di rifugio per centinaia di civili sfollati, afferma in una nota la Chiesa locale della Terra Santa. Secondo fonti della Striscia, riporta AsiaNews, i morti sono quattro, che si sommano ai sedici dell’attacco del giorno prima a un istituto educativo dell’Onu. Tra questi ci sarebbe il vice ministro del lavoro di Hamas.
P. Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia a cui è legata la scuola, dove non risiede nessuno del personale religioso, ha detto che stanno tutti bene, anche se la situazione rimane molto negativa. Il Patriarcato ha condannato con la massima fermezza gli attacchi contro i civili e qualsiasi azione bellica che non ne garantisca la tutela, sperando che le parti raggiungano «un accordo che ponga immediatamente fine al terrificante bagno di sangue e alla catastrofe umanitaria nella regione».
I settecento studenti che frequentavano la scuola cattolica che andava dalla materna alla secondaria, una delle più rinomate della regione, non possono più godere dell’alto livello di istruzione, degli scambi culturali e di un ambiente adatto e sicuro per l’educazione. La stessa cosa vale per l’istituto al-Jawni gestito dalle Nazioni Unite nel campo profughi di Nuseirat, chiuso e utilizzato come rifugio per centinaia di sfollati palestinesi, principalmente donne e bambini. Dall’inizio del conflitto, le vittime, per lo più civili, delle armi dell’esercito israeliano sono oltre trentottomila.
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