Durante un raid israeliano sulla città palestinese è stato colpito l’istituto delle Suore del Rosario di Gerusalemme.
Durante un raid israeliano sulla città palestinese è stato colpito l’istituto delle Suore del Rosario di Gerusalemme.
La scuola delle Suore del Rosario di Gerusalemme a Tel al-Hawa, un quartiere della città palestinese di Gaza, questo sabato è stata colpita da bombe nel corso di un attacco dell’esercito di Israele. Sono stati danneggiati il cortile e le strutture circostanti dell’istituto che accoglie milleduecentocinquanta alunni, in larghissima maggioranza musulmani. La preside della scuola suor Nabila Saleh ha subito riferito la notizia all’Agenzia SIR, dicendo che «Poco fa i tre giovani che erano nella scuola a guardia per evitare saccheggi mi hanno avvisata del bombardamento».
La religiosa egiziana ha potuto inviare il suo messaggio perché si trovava, da sfollata, nella parrocchia della Sacra Famiglia, mentre nella zona della scuola le comunicazioni erano interrotte in quanto il raid era ancora in corso. Le bombe sono finite anche su scuole dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, e sull’università Al-Azhar dell’Autorità palestinese. Suor Nabila si domanda dunque: «Colpire le scuole significa colpire anche il futuro dei giovani di Gaza. Mi chiedo, perché distruggere le scuole, cosa vogliono ottenere?».
La scuola delle Suore del Rosario di Gerusalemme viene da lei descritta come la più bella e attrezzata della Striscia di Gaza, governata dal 2007 da Hamas (a cui appartengono alcune famiglie che mandano a studiare qui i propri figli). Grazie ai pannelli solari, donati dalla Cei con i fondi dell’otto per mille, vi si poteva fare lezione anche quando mancava l’elettricità. Ma ora, con la maggioranza della popolazione che ha perso la propria casa, gli ospedali al collasso che fanno fatica a curare malati e feriti, le strade distrutte, «non c’è più niente». Nel compound parrocchiale gli sfollati vanno avanti come possono, con notti trascorse interamente sotto i bombardamenti: «Abbiamo paura noi che siamo adulti, pensate a cosa stanno vivendo i bambini. Imploriamo le parti in lotta di fermare questo massacro prima che Gaza muoia del tutto».
Purtroppo, la scuola non è nuova alle bombe. Come ricorda Mondo e Missione, nel 2007, quando ha preso il potere Hamas in un’atmosfera tesissima, ne fu piazzata una davanti alla porta del convento. Fortunatamente scoppiò solo in parte, per cui le religiose si salvarono, ma per loro fu uno shock. Negli scontri con Israele del 2021 furono fatti ingenti danni alla struttura, anche ai preziosi pannelli solari, visto che si trovava vicino a una postazione militare di Hamas. Se già quelle esperienze furono terribili, oggi la situazione è decisamente peggiorata.
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