Nel 2022 oltre 500.000 tedeschi si sono presentati davanti a un magistrato per dichiarare di non essere più cattolici.
Nel 2022 oltre 500.000 tedeschi si sono presentati davanti a un magistrato per dichiarare di non essere più cattolici.
In Germania, gli abitanti che l’anno scorso hanno ufficialmente lasciato la Chiesa cattolica sono stati 522.821 (il 2,4% dei cattolici tedeschi), la cifra più alta da quando, nel 1990, è iniziato il calo continuo di fedeli. Se allora questi erano 28,3 milioni, oggi sono 20,9 milioni. Agli abbandoni, si devono aggiungere i decessi e i cambiamenti di appartenenza confessionale, ovvero altri 185.464 individui in meno. La crescita del numero dei battesimi e dei matrimoni è stata dunque illusoria, molto probabilmente un effetto di rimbalzo dopo gli anni dalla pandemia da Covid-19 che hanno limitato la celebrazione dei sacramenti.
Come riporta SettimanaNews, la Conferenza episcopale tedesca non ha commentato i dati, limitandosi ad annunciarli in un comunicato stampa. Nel mezzo degli sforzi del cammino sinodale locale, che è organizzato in modo pluriennale e multifase e mira a modernizzare l’insegnamento e la pratica ecclesiale, affrontare una notizia del genere è difficile. I tedeschi che hanno scelto di non pagare ulteriormente la tassa ecclesiastica a favore della Chiesa cattolica (pari all’8%-9% dell’imposta sul reddito e versata automaticamente alla diocesi di appartenenza), obbligatoria per legge se si vuole essere registrati come di una certa religione, non sono mai stati così tanti.
Si potrebbe pensare che, se una persona non vuole più essere inquadrata legalmente come cattolica, non è detto che non lo sia ancora. Ma questo atto, che non annulla in maniera automatica il proprio battesimo, rende tecnicamente chiunque lo faccia non idoneo a ricevere l’eucaristia e gli altri sacramenti, e nemmeno una sepoltura cristiana. Presentarsi davanti a un magistrato locale e dichiarare pubblicamente di non essere più cattolico equivale, stando a come viene intesa per ora questa disaffiliazione, a un’autoscomunica de facto. Secondo il Vaticano, questo gesto non dovrebbe essere considerato apostasia, però l’appartenenza alla Chiesa cattolica tedesca richiede il pagamento dell’imposta.
Secondo alcuni rapporti, i motivi dell’abbandono sono diversi: la crescente ondata di laicismo, la gestione dello scandalo degli abusi sessuali, l’obbligo di pagare la tassa ecclesiastica. Dal punto di vista pratico, la disaffiliazione comporta anche un notevole calo di risorse economiche per la Chiesa cattolica, stimato per il 2022 di quasi 183 milioni di euro: una cifra rilevante anche rispetto ai 7,32 miliardi di euro incassati. Questa tendenza porterà, nel giro di qualche decennio, alla chiusura di decine di migliaia di parrocchie, monasteri, scuole e alla riduzione del personale (attualmente 800.000 mila persone), con il conseguente calo dello status pubblico e del peso istituzionale della Chiesa in Germania.
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