Il complesso, lasciato dalla comunità di suore e con una sola partecipante alle messe, è ormai inutilizzato.
Il complesso, lasciato dalla comunità di suore e con una sola partecipante alle messe, è ormai inutilizzato.
In Germania è stato messo in vendita un monastero, comprese le annesse chiesa e canonica. È una pratica che ormai non stupisce più di tanto, visto il consistente calo di fedeli in atto nella Chiesa tedesca (lo scorso anno sono stati registrati ulteriori quattrocentomila cattolici in meno). La particolarità sta nel fatto che il complesso religioso è stato offerto tramite un annuncio online su Kleinanzeigen, sito web di compravendita come eBay, ma a carattere locale. Si tratta della chiesa dell’Addolorata Madre appartenente alla parrocchia di San Francesco nel quartiere Lispenhausen di Rotenburg, nella diocesi di Fulda, riporta ACI Stampa. Il prezzo? Trecentonovantacinquemila euro, trattabili.
L’inserzione, che oggi non è più presente, datava nove febbraio e ha avuto oltre venti offerte concrete di acquisto, di cui tre serie, ha spiegato il parroco Andreas Schweimer. La descrizione del lotto evidenziava la bella posizione della proprietà, situata su una collina nel centro del paese con vista sulla valle del Fulda. Oltre alla chiesa del 1963 «completamente attrezzata con un altare e banchi per settanta persone», ci sono: una sala riunioni nel seminterrato; una canonica con sei stanze, cucina, bagno e cantina; un’ala aggiunta nel 1980 con otto celle conventuali e due bagni; una strada di accesso e posti auto. L’annuncio precisa che «gli edifici possono essere utilizzati sia per scopi spirituali che residenziali».
Dopo che per quarant’anni il monastero è stato abitato da suore, per il parroco questa vendita è dolorosa, ma ormai difficilmente evitabile a causa del suo inutilizzo. Inoltre, dei centocinquantacinque cattolici registrati a Lispenhausen solo una donna frequenta ancora la messa mensile. Probabilmente la parte residenziale sarà convertita in abitazioni, mentre il desiderio è che la chiesa possa essere ancora utilizzata come luogo di culto cristiano (non è possibile vendere la proprietà a comunità di altre fedi). Sicuramente, prescrivono i protocolli diocesani, il suo uso non può essere “immorale”. La speranza, sostengono il vicario e il presidente del consiglio di amministrazione, è la destinazione a spazio d’arte, ma non sono state espresse specifiche restrizioni.
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