Col volontariato si devono considerare tanti aspetti: dalla sua qualificazione al rimborso delle spese, dall’assicurazione al registro.
Col volontariato si devono considerare tanti aspetti: dalla sua qualificazione al rimborso delle spese, dall’assicurazione al registro.
La gestione dei volontari negli enti del Terzo settore (Ets), in seguito alla riforma che li norma, prevede una serie di novità rispetto alle precedenti normative di riferimento. Cantiere terzo settore ha raccolto una serie di domande sull’argomento, dando risposta ai molteplici aspetti che lo riguardano (clicca qui per scaricare il documento).
Ad esempio, viene chiarito che non tutti coloro che operano gratuitamente sono volontari. Il prerequisito perché si parli di attività di volontariato è ovviamente la natura gratuita della collaborazione, ma nell’attività di volontariato deve essere insita «la volontà di svolgere attività in favore della comunità e del bene comune, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà».
Riguardo al rimborso delle spese, è fondamentale saper distinguere se si tratta di spese dell’associazione o di rimborsi a volontari. Le prime sono «spese dell’ente anticipate dal volontario e per questa tipologia di spesa […] è possibile prevedere che il volontario possa sostenere, anche anticipando l’esborso, una spesa associativa intestando i documenti giustificativi all’ente e, quindi con apposite fatture/scontrini parlanti intestati all’ente». Le seconde sono «spese che il volontario ha direttamente sostenuto per svolgere l’attività, per esempio vitto, parcheggio, trasporto, e che vengono appositamente regolamentate nei limiti, tipologia e modalità di rimborso».
Importante è il tema dell’assicurazione. Vanno assicurati per malattie connesse allo svolgimento dell’attività di volontariato, infortuni e responsabilità civile per danni cagionati a terzi nell’esercizio dell’attività i volontari (associati all’ente e non) sia continuativi che occasionali. È possibile assicurare in modo continuativo i volontari continuativi e solo per eventi specifici quelli occasionali. Nel documento si possono trovare numerosi altri chiarimenti sulla definizione del volontario, sul rapporto tra associati, volontari e lavoratori, sul registro dei volontari, sul conteggio delle ore di volontariato.
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