Questo cammino suggerito ai partecipanti a Lisbona può essere preso a modello per altre iniziative da fare con i giovani.
Questo cammino suggerito ai partecipanti a Lisbona può essere preso a modello per altre iniziative da fare con i giovani.
Ieri si è aperta ufficialmente la ventottesima Giornata Mondiale della Gioventù, che quest’anno si tiene a Lisbona. Gli organizzatori della GMG hanno pensato di proporre ai partecipanti un percorso spirituale a tappe con il quale scandire i giorni dell’evento, partendo dal Vangelo della Visitazione e dal motto di questa edizione, la frase che apre il racconto in cui la Vergine va in visita a sua cugina Elisabetta: «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39). Questo cammino di spiritualità può essere preso a modello per altre iniziative da fare con i giovani. Ogni fase presenta un’esortazione, delle domande e delle sfide: eccole adattate da Rete Sicomoro per tutte le occasioni.
1) Preparati. Quando arriva, un pellegrino si sistema e si prepara all’inizio delle attività, domandandosi: da dove vengo? Con chi vengo? Dove sto andando? Egli comincia così ad ambientarsi, aprendo il cuore e riconoscendo l’importanza di far parte di tutto ciò.
2) Pronti. Il giovane apre le porte del proprio cuore e ascolta ciò che il Signore gli chiede: cosa vorrà dirmi Dio oggi? Per ascoltarne la risposta, occorre dissolvere le barriere che impediscono di essere fedele all’incontro con Lui e con gli altri.
3) Parti. Chi sono io e come arrivo qui? Cosa porto e cosa cerco? Parte la sfida di intraprendere un’avventura, di tracciare il proprio percorso scegliendo ciò che più smuove dentro. Un obiettivo fondamentale è incontrare e scoprire qualcosa di altre persone.
4) Affrettati. È arrivato il momento di uscire dalla propria comfort zone: cerco Gesù in fretta? Dove posso trovarlo? Prendendo coscienza della presenza di Cristo vivo, occorre capire ciò che impedisce di accelerare e partecipare attivamente.
5) Gioisci. La gioia di essere cristiani cambia la vita, quindi è giusto chiedersi: che implicazioni ha una fede che si materializza nella mia esistenza? Come varia il mio atteggiamento verso l’altro? Vivo con gioia? La sfida, poi, è condividere con qualcuno quello che in una giornata ci ha reso più felici.
6) Credi. Il giovane è chiamato ad aprire la porta a Gesù ed entrare nella fede non restando alla porta: lascio che Cristo entri nella mia vita? Cosa mi fa temere di credere? Cosa ho paura che cambi? Questa è l’occasione di pregare per una persona che si conosce e non crede in Dio.
7) Ringrazia. Dopo aver riflettuto e aver provato a riconoscersi, bisogna essere grati per le grazie ricevute da Dio: ho imparato a pregare e ringraziare? Riesco a stare in silenzio davanti a Gesù? Il consiglio è di abbracciare la persona che ha lasciato un segno nella propria vita e pregare per lei.
8) Alzati. Dopo aver pensato a tutto quello rimane dopo il percorso fatto e a come ciò potrà trasformare la propria esistenza, occorre chiedersi: mi alzo e mi rimetto in piedi con una nuova vita? Riconosco che sono un missionario chiamato a portare a tutti la buona novella? Solo così si riuscirà a condividere la propria esperienza con chi non l’ha vissuta.
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