Prima della messa di chiusura, p. Guilherme Peixoto ha risvegliato i giovani con la techno e le parole di san Giovanni Paolo II e papa Francesco.
Prima della messa di chiusura, p. Guilherme Peixoto ha risvegliato i giovani con la techno e le parole di san Giovanni Paolo II e papa Francesco.
All’alba dell’ultimo giorno della ventottesima Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta a Lisbona, i giovani che si stavano radunando nel parque Tejo per seguire la messa di chiusura con papa Francesco sono stati accompagnati per mezz’ora da una sessione di musica elettronica, proprio mentre il sole stava salendo dal mare. Niente di strano, visto che è un genere diffuso tra i ragazzi e le ragazze, a parte il fatto che l’esibizione è stata di un sacerdote dj: padre Guilherme Peixoto.
Per dare la sveglia alle centinaia di migliaia di persone presenti, che di lì a poco sarebbero diventate un milione e mezzo, p. Guilherme ha mixato brani del genere techno e successi di musica dance elettronica come la hit mondiale Jerusalema, intervallandoli con citazioni di papa Giovanni Paolo II e alcune parole pronunciate da papa Francesco nei giorni precedenti, le cui voci amplificate tra i suoni elettronici hanno creato un effetto molto suggestivo. All’Agenzia Ecclesia aveva detto: Sono responsabile del risveglio di tutte quelle persone e, naturalmente, che tutto questo sia preparato per essere un inno di gloria a Dio, che è come dovrebbe essere la nostra vita».
Il sacerdote ha già una certa fama come dj, visto che è seguito da 284.100 follower su Tik tok e 212.000 su Instagram, dove in un post si può vedere il calendario del suo tour di quest’anno con molti concerti estivi. I brani da lui composti si ispirano agli inni Alleluia e Gloria, ai messaggi delle encicliche Laudato si’ (Luce infinita) e Fratelli tutti (Solleva i caduti), alle parole di san Giovanni Paolo II (Non abbiate paura). «La musica può avere un messaggio, può non avere alcun messaggio», spiega il prete dj, «dipende dalla prospettiva di chi la fa. Io cerco di dare la mia impronta di sacerdote, di cristiano, di Chiesa».
L’esibizione è stata voluta anche perché i giovani presenti venivano da tutto il mondo e questo appuntamento della GMG è stato l’occasione per «portare loro un messaggio in un linguaggio diverso. Se sono in una chiesa uso un linguaggio, ma se sono in una sala da concerto non userò il linguaggio della Chiesa, dell’eucaristia, della celebrazione. È un’altra celebrazione e l’idea è di portare l’essenza della Chiesa e del prete che sono». Dopo mezz’ora di suoni martellanti e melodie coinvolgenti, in tutto il parco sono risuonate le note magistrali del Gloria di Vivaldi. Con il sole ormai sorto, il concerto è terminato con le parole «Gloria in excelsis Deo».
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