Quando l’iconografia cristiana incontra lo stile tradizionale cinese

Un’opera realizzata dall’artista Huang Ruilong nel 1941 è un esempio della primavera artistica sacra interrotta da Mao.

Per celebrare gli ottocento anni del Presepe di Greccio realizzato da san Francesco per il Natale del 1223, Fondazione Terra Santa ha realizzato una guida che segnala opere d’arte dedicate alla Natività e al mistero dell’Incarnazione presenti in dieci musei ecclesiastici della Lombardia (clicca qui per scaricarla). Tra queste ce n’è una insolita conservata al Museo Popoli e Culture del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) di Milano: una Madonna e Gesù bambino realizzata nel 1941 da un artista cinese, Huang Ruilong.

Nel dipinto, un tipico soggetto dell’iconografia cristiana è stato declinato secondo lo stile pittorico tradizionale cinese e inserito in un contesto riconoscibile da un fedele del Paese orientale. Innanzitutto, l’atmosfera generale è segnata dai delicati colori a tempera, stesi in modo così tenue da sembrare acquerelli. La tecnica imprime dunque alla scena un senso di quiete, di pace, amplificato dall’immersione del gruppo di persone in una natura che spazia tra cime lontane e un alto cielo. Una natura fatta di alberi, fiori, rocce, nuvole rese graficamente che sono proprie della tradizione pittorica cinese.

Maria, seduta su una roccia col volto sereno, sta presentando Gesù a un gruppo di altri bambini: c’è chi prega con le mani giunte, chi guarda felice il Figlio di Dio con le mani nascoste nelle maniche, chi ha voglia di toccarlo, chi lo scruta da dietro un po’ timoroso, chi gli porta un dono. L’artista decide di dare a tutti una fisionomia cinese e utilizzare abiti locali, cosicché sia più immediato un riconoscimento in loro da parte dell’osservatore. La tradizione occidentale emerge, oltre che nell’iconografia della Madonna seduta col Bambino, nei tipici colori della veste della Vergine: rosso e blu. Inoltre, si può fare un parallelismo tra quest’opera e i quadri rinascimentali veneti con un soggetto analogo, dove la natura in cui sono immerse le figure sacre è protagonista.

Huang Ruilong non ha ovviamente realizzato questo dipinto cristiano in maniera casuale. Egli è stato allievo dell’Accademia d’arte dell’Università cattolica Furen di Beijing, dove insegnava il professore Chen Yaundu. Questo pittore era stato avvicinato nel 1928 dal primo delegato apostolico in Cina, monsignor Celso Costantini, il quale gli propone di realizzare una versione di un quadro di Filippo Lippi con Maria in ginocchio accanto a Gesù neonato. Quattro anni dopo si fa battezzare con il nome di Luca e diventa il punto di riferimento per due generazioni di pittori cinesi cristiani. Il Vangelo inizia così a essere diffuso tramite raffigurazioni in stile tradizionale cinese. Ma ben presto la Rivoluzione culturale di Mao Zedong interrompe questa primavera artistica.

Luca Frildini