Il nostro ingrediente segreto è l’amore

Nico Acampora, il papà di Pizzaut, accanto ai giganti della cucina italiana, porta in tavola molto più di un piatto ben riuscito!

Nico Acampora, fondatore di PizzAut, è stato recentemente riconosciuto tra i 25 chef più influenti d’Italia da Forbes, ricevendo il titolo di “Cuore Visionario”. PizzAut, la prima catena di pizzerie gestita da giovani autistici, rappresenta un modello innovativo di inclusione sociale, contribuendo a cambiare la percezione della diversità nel settore della ristorazione.

Acampora ha condiviso il palco con nomi illustri della cucina italiana, come Antonino Cannavacciuolo e Massimo Bottura, sottolineando l’importanza di unire lavoro e inclusione. PizzAut non è solo un ristorante, ma un progetto che impiega 41 ragazzi nello spettro autistico, offrendo loro un lavoro dignitoso e opportunità di crescita. Ogni sera, il locale accoglie circa 350 clienti, dimostrando che la qualità del servizio e dei piatti è elevata.

Il messaggio di PizzAut ha raggiunto palcoscenici internazionali, inclusi eventi all’Onu e al Parlamento europeo, evidenziando come l’assunzione di persone con disabilità rappresenti un’opportunità e non solo un obbligo sociale. Nonostante le sfide, come le sanzioni per le aziende che non assumono, il progetto continua a educare e sensibilizzare, con migliaia di studenti che visitano il ristorante ogni anno.
L’inclusione si manifesta anche attraverso l’esperienza culinaria, dove i clienti non portano via solo il gusto della pizza, ma anche un messaggio di accettazione e rispetto. L’amore e la passione dei ragazzi di PizzAut sono considerati ingredienti fondamentali, rendendo ogni piatto un simbolo di dignità e speranza.

Il riconoscimento di Forbes rappresenta un passo importante per la visibilità della causa, dimostrando che è possibile coniugare un business redditizio con l’inclusione sociale. PizzAut non è solo un ristorante, ma un sogno che si realizza, trasformando la vita di molti giovani e contribuendo a un futuro più inclusivo.

articolo tratto da Famiglia Cristiana